· Città del Vaticano ·

Il cardinale Marx pubblica
la lettera di dimissioni
inviata al Papa

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04 giugno 2021

In una lettera inviata a Papa Francesco il cardinale Reinhard Marx ha chiesto al Pontefice di accettare le dimissioni dall’ufficio di arcivescovo di Monaco e Frisinga. Nella missiva si parla di «fallimenti a livello personale» e di «errori amministrativi», ma anche di «un fallimento istituzionale e sistematico» per la crisi degli abusi in Germania.

Un comunicato dell’arcidiocesi tedesca, messo online sul sito ufficiale, informa che il Papa avrebbe autorizzato la pubblicazione della missiva. «Papa Francesco — si legge nel comunicato — ha informato il cardinale Marx che questa lettera poteva ora essere pubblicata e che il cardinale avrebbe continuato il suo servizio episcopale fino a quando non fosse stata presa una decisione».

Nella missiva, il porporato, fino al 2020 presidente della Conferenza episcopale tedesca, parte dalla situazione di crisi che la Chiesa tedesca sta attraversando: crisi, dice, «causata anche dal nostro personale fallimento, per colpa nostra»: «Mi pare — e questa è la mia impressione — di essere giunti ad un “punto morto” che, però, potrebbe diventare anche un punto di svolta secondo la mia speranza pasquale».

Marx spiega di aver maturato la decisione di presentare le dimissioni circa un anno fa. Nel comunicato che accompagna la pubblicazione, entra più nel dettaglio: «Nel corso degli ultimi mesi — indica — ho riflettuto ripetutamente alle eventuali dimissioni, mi sono interrogato e nella preghiera ho cercato di trovare nel dialogo spirituale, attraverso “il discernimento spirituale”, la giusta decisione da prendere». Al Papa spiega che: «Sostanzialmente per me si tratta di assumersi la corresponsabilità relativa alla catastrofe dell’abuso sessuale perpetrato dai rappresentanti della Chiesa negli ultimi decenni».

Nella lettera al Pontefice diffusa oggi in diverse lingue, Marx fa riferimento a «indagini» e «perizie» degli ultimi dieci anni che, sottolinea, «mi dimostrano costantemente che ci sono stati sia dei fallimenti a livello personale che errori amministrativi, ma anche un fallimento istituzionale e sistematico». Secondo il cardinale, «due sono gli elementi che non si possono perdere di vista: errori personali e fallimento istituzionale che richiedono cambiamenti e una riforma della Chiesa». Un «punto di svolta» per uscire dalla crisi potrebbe essere, a detta dell’arcivescovo, «unicamente quella della “via sinodale”, una via che davvero permette il “discernimento degli spiriti”».

Marx dice inoltre di avvertire personalmente «la colpa e la corresponsabilità anche attraverso il silenzio, le omissioni e al troppo peso dato al prestigio dell’Istituzione»: «Soltanto dopo il 2002 e, successivamente, in modo più intenso dal 2010 sono emersi i responsabili degli abusi sessuali — afferma — tuttavia, questo cambiamento di prospettiva non è ancora giunto al suo compimento. La trascuratezza e il disinteresse per le vittime è stata certamente la nostra più grande colpa in passato».

«Abbiamo fallito», ribadisce il cardinale Marx, spiegando che di questo “noi” di cui parla fa certamente parte egli stesso. Perciò si dimette, come «possibilità per esprimere la mia disponibilità ad assumermi delle responsabilità», ed anche come «segnale personale per nuovi inizi, per una nuova ripartenza della Chiesa e non soltanto in Germania».