· Città del Vaticano ·

Ad Assisi approntati gli spazi di un nuovo campus universitario

Studio teologico
e spirito francescano

 Studio teologico  e spirito francescano  QUO-108
15 maggio 2021

Proprio ad Assisi, accanto al Pontificio seminario regionale umbro, centro principale per la formazione teologica della regione, si sviluppò, a partire dalla fine degli anni Quaranta del secolo scorso, un Istituto teologico per laici intorno al quale, come attestano le “testimonianze assisane” del tempo, vi fu grande interesse di popolo. I programmi delle iniziative promosse ci raccontano infatti della presenza in quegli anni ad Assisi di illustri esponenti della cultura cattolica italiana chiamati per conferenze, lezioni e seminari. Si potrebbe dire che questo fermento, insieme allo spirito francescano che da sempre anima questa terra, sia il grande sfondo storico su cui si innestano le dorsali dell’Istituto Teologico di Assisi (Ita), nato nel 1971 e ora aggregato alla Facoltà di Sacra Teologia della Pontificia Università Lateranense e dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Assisi (Issra), collegato con la Facoltà di Sacra Teologia della Pontificia Università Lateranense.

I due istituti, promossi dalla Conferenza episcopale umbra e dalle Famiglie religiose francescane, sono istituzioni accademiche gestite dalla Fondazione “Benedetto da Norcia e Francesco d’Assisi”.

L’Ita è costituito da un primo ciclo istituzionale della durata di 5 anni al termine del quale si consegue il grado accademico di “Baccalaureato in Teologia”. Il quinquennio, suddiviso ulteriormente in un primo biennio filosofico e in un successivo triennio teologico, ha come obbiettivo fondamentale quello di introdurre ad una conoscenza sistematica delle principali discipline filosofiche e teologiche. Completato il primo ciclo, c’è poi la possibilità di proseguire gli studi per altri 2 anni e conseguire, al termine del percorso, la licenza. L’istituto, a questo riguardo, offre la possibilità di scegliere tra due diversi bienni di specializzazione: “Teologia e Studi Francescani” e “Teologia Fondamentale”.

La “storica” licenza in Teologia e Studi Francescani offre la possibilità di approfondire dal punto di vista storico, artistico, filologico, filosofico e teologico lo studio del francescanesimo. Unica nel suo genere coinvolge spesso, come docenti invitati, studiosi di chiara fama. Lo studio delle fonti francescane assume ad Assisi un valore particolare anche in considerazione della prossimità del prestigioso “Fondo Antico” della Biblioteca del Sacro Convento, presso la quale sono spesso ospitati studenti e docenti per lezioni e seminari.

La licenza in Teologia Fondamentale, di cui recentemente è stata rivista ed aggiornata l’offerta formativa, propone invece, oltre agli insegnamenti classici che ne caratterizzano la natura, un allargamento verso lo studio approfondito della storia delle religioni e del dialogo interreligioso. Anche in questo caso gli studenti posso proficuamente usufruire della biblioteca dei due istituti che ormai da anni, con mirate campagne di acquisto, sta costituendo un prezioso fondo su tali temi con testi non di rado di rara reperibilità persino nelle più grandi biblioteche italiane.

L’Istituto superiore di scienze religiose è strutturato in un primo ciclo triennale, in cui gli studenti vengono introdotti alle fondamentali discipline storiche, filosofiche e teologiche e che si conclude con il “Baccalaureato in Scienze Religiose” ovvero, secondo la “riforma” ispirata dal “Processo di Bologna”, con la laurea triennale in Scienze religiose.

Il secondo ciclo, si conclude invece con la licenza (laurea specialistica) in Scienze Religiose e consente, a coloro che giungono al termine del percorso, l’accesso all’insegnamento della religione cattolica nella scuola pubblica di ogni ordine e grado.

Nel secondo ciclo, oltre ad esser trattate le principali discipline che necessariamente caratterizzano l’indirizzo pedagogico-didattico, ovvero ciò che fornisce precipuamente gli strumenti fondamentali atti all’insegnamento, vengono proposti, accanto ai corsi “principali” di carattere biblico-teologico, morale, storico-religioso ed artistico corsi “monografici” e seminari su temi specifici scelti tra quelli maggiormente discussi nel panorama contemporaneo.

Si sta inoltre ora operando una revisione generale del piano di studi volta alla riorganizzazione dei corsi già esistenti in modo da ampliare ulteriormente la proposta formativa, tenendo anche conto di nuove aree tematiche di notevole interesse, come la nuzialità, la dottrina sociale della Chiesa, l’economia che, declinata nel contesto di Assisi, non può che essere intesa a partire dal suo radicamento nella riflessione francescana.

I due istituti che, come detto, svolgono un ruolo fondamentale nella formazione filosofico-teologica dei religiosi e dei laici a livello regionale, offrono l’opportunità, replicando annualmente alcuni corsi presso il Centro diocesano di Perugia in orario serale, della frequenza agli studenti lavoratori. Gli istituti inoltre si impegnano a promuovere e organizzare corsi di alta formazione, giornate di studio, convegni e corsi di aggiornamento.

A tal riguardo ogni anno l’Istituto superiore di scienze religiose organizza almeno un corso di aggiornamento regionale per insegnanti di religione cattolica riconosciuto dal Miur cui generalmente fanno riferimenti circa trecento docenti. I due istituti sono oggi ospitati in una nuova sede presso il Pontificio seminario regionale umbro proprio dove già agli inizi del Novecento era il fulcro della formazione teologica della regione.

I locali sono stati completamente ristrutturati e dotati di tutto il necessario, compresa quella ormai imprescindibile dotazione tecnologica indispensabile ad una didattica moderna e di qualità. Il luogo, dotato di un ampio spazio verde esterno che favorisce studio e meditazione, ha nella sostanza la struttura di un pregevole campus universitario. A poca distanza, nella storica sede del Sacro Convento è a disposizione degli studenti la biblioteca dell’istituto che, oltre al famoso “Fondo Antico”, possiede oltre 151.000 volumi e più di 500 periodici, 250 dei quali correnti; insomma c’è in abbondanza tutto ciò che serve come base per lo studio, l’approfondimento e la ricerca.

di Paolo Capitanucci