· Città del Vaticano ·

Prodigi e devozione popolare in un libro di Rino Cammileri e Vittorio Messori

Sotto gli occhi di Maria

 Sotto gli occhi di Maria  QUO-108
15 maggio 2021

Siamo a Roma, nell’anno del Signore 1796. Le truppe francesi, guidate da Napoleone, iniziano la loro “Campagna d’Italia”, che porterà alla progressiva perdita di potere da parte dei legittimi sovrani ed alla proclamazione delle Repubbliche sorelle. La città di Bologna, parte dello Stato Pontificio, è costretta a firmare un armistizio con gli invasori. Pochi anni più tardi, anche Roma dovrà subire l’invasione da parte delle truppe francesi ed in tale frangente Papa Pio vi sarà costretto all’esilio in Francia, dove troverà la morte; «Sesto ed ultimo!», affermeranno i rivoluzionari all’indomani della sua morte. La stessa sorte dell’esilio e della prigionia toccherà qualche anno dopo anche a Papa Pio vii , a motivo del suo rifiuto di giurare fedeltà all’imperatore.

Sono anni turbolenti, segnati in particolar modo dall’odio verso la religione cattolica. Tuttavia, qualcosa di insolito o meglio, di “straordinario”, secondo le testimonianze dell’epoca, inizia ad accadere tra le mura della Città Eterna. Il primo episodio documentato risale al 9 Luglio 1796: un’immagine di Maria posta in un angusto vicolo adiacente a via di S. Marcello, detta popolarmente la “Madonna dell’Archetto” o “Causa Nostrae Laetitiae”, (oggi visibile in quello che viene considerato il più piccolo santuario mariano di Roma) fu vista sollevare gli occhi al cielo e muovere gli stessi verso i fedeli, con grande stupore dei presenti. Il fenomeno, secondo quanto riportato dalle testimonianze, venne visto da svariate persone tra cui il marchese Paolo Del Bufalo, una delle personalità romane più in vista dell’epoca.

Quest’episodio non rimarrà tuttavia un caso isolato, ma farà da apripista ad una molteplice serie di prodigi altrettanto simili, come riportato nel saggio scritto da Rino Cammileri e Vittorio Messori, intitolato proprio Gli Occhi di Maria. Quasi tutti questi prodigi hanno come denominatore comune il fatto che riguardassero immagini della Vergine che, a detta dei testimoni, iniziarono improvvisamente a rendere “vivi” i loro occhi dipinti. A tal proposito, nel 1797 fu pubblicato a Roma un lavoro dal titolo De’ Prodigj avvenuti in molte sagre immagini, specialmente di Maria Santissima, secondo gli autentici Processi compilati in Roma. Memorie estratte e ragionate di Monsignor Giovanni Marchetti. Con breve ragguaglio di altri simili prodigj comprovati nelle curie vescovili dello Stato Pontificio. Un anonimo bibliofilo cattolico francese, che sulla scia di tale documentazione pubblicò anch’egli un’opera in merito, così affermava: «Dio sembra essersi compiaciuto nel circondare questa serie di prodigi, forse unica nella storia della Chiesa, di prove proporzionate all’incredulità del nostro infelice xviii secolo». Nel lavoro del Marchetti vengono riportate almeno 26 immagini, tra edicole sacre, dipinti nelle chiese e persino nelle private abitazioni.

Tuttavia, da ciò che ci è tramandato, sembra che le immagini che improvvisamente iniziarono ad “animarsi” furono in realtà molto più numerose tant’è che, addirittura, come riportato da Messori, pare che sul far della sera di quel 9 Luglio quasi ogni quartiere di Roma avesse la sua “Madonna che muoveva gli occhi”. Le voci si rincorrono, la gente corre in strada, la commozione è generale fra gli abitanti della città. Maria, alle soglie dei tragici eventi rivoluzionari, sembra mostrare improvvisamente tutta la sua materna bontà.

Fra le varie effigi prodigiose, vi anche è la cosiddetta “Madonna del Lotto”. Pare, infatti, che questa immagine si trovasse nella stanza della Prenditoria del Lotto ove, improvvisamente, sempre la sera del 9 Luglio iniziò a muovere gli occhi. La ressa fu talmente alta all’interno bel banco del lotto che successivamente fu deciso di spostare la sacra immagine per poi essere definitivamente collocata nella chiesa di San Nicola de’ Prefetti, ove tutt’ora si trova. Anche l’edicola dell’Addolorata che si affaccia sulla piazza del Gesù fu vista muovere gli occhi il 6 gennaio 1797. Sotto tale immagine è oggi visibile un iscrizione in cui si afferma che Pio vi concede «duecento giorni d’indulgenza per la devota recita delle litanie dinanzi alla sagra immagine».

Se la veridicità o meno di questi fatti può essere oggetto di discussione, sicuramente una cosa è certa: Maria non ha mai cessato di volgere il suo sguardo sulla Città Eterna, come dimostrano anche le numerose edicole sorte all’indomani della fine della Seconda guerra mondiale in cui si ringrazia la Madonna del Divino Amore per «l’Incolumità dell’Urbe». Ma ancor più lo sguardo di Maria non abbandona mai i suoi figli, in particolar modo i figli rifiutati, vittime di ingiustizie, oppressi dalle angustie. Su tutti Ella volgerà sempre «gli occhi suoi misericordiosi».

di Andrea Fratini