· Città del Vaticano ·

Elezioni regionali
in Gran Bretagna
Per Scozia, Inghilterra
e Galles un voto decisivo

Scotland's First Minister and leader of the Scottish National Party (SNP), Nicola Sturgeon poses in ...
05 maggio 2021

La Gran Bretagna è pronta per le elezioni regionali che si svolgeranno domani, giovedì 6 maggio, in Inghilterra, Galles e Scozia. Si tratta delle consultazioni locali più importanti degli ultimi cinquanta anni e milioni di elettori sono attesi alle urne. In Inghilterra verranno rinnovati 143 consigli locali per un totale di cinquemila seggi ma si voterà anche per l’elezione diretta di tredici sindaci, tra cui quello di Londra, e per le elezioni suppletive del collegio elettorale di Hartlepool. I consigli locali si occupano della gestione di molti servizi pubblici come le librerie, la cura degli anziani, la riparazione del manto stradale e la raccolta dei rifiuti ma le attenzioni dell’opinione pubblica saranno probabilmente focalizzate su quanto accadrà nella capitale.

Il sindaco uscente di Londra, Sadiq Khan, membro del Partito Laburista, cercherà di farsi rieleggere, ma a sfidarlo ci sarà Shaun Bailey, esponente del Partito Conservatore. Un sondaggio recentemente realizzato da Savanta ComRes indica che Khan dovrebbe imporsi sul rivale anche se il distacco tra i due dovrebbe essere meno rilevante di quanto stimato in precedenza. Il seggio di Hartlepool, laburista sin dalla sua creazione nel 1974, potrebbe passare di mano ed essere conquistato dai Conservatori che, secondo un’inchiesta demoscopica, hanno diciassette punti di vantaggio sui progressisti.

Gli elettori scozzesi voteranno per il rinnovo del Parlamento, composto da centoventinove seggi e il primo ministro Nicola Sturgeon, alla guida del movimento autonomista Scottish National Party (Snp) ed al potere da sei anni, spera di vincere per ottenere un secondo referendum per l’indipendenza entro la fine del 2023. Il suo partito dovrebbe ottenere una vittoria molto consistente e punta alla maggioranza assoluta già raggiunta nel 2011. L’obiettivo, dunque, è quello di raggiungere i sessantacinque seggi per forzare la mano di Boris Johnson in merito ad un secondo referendum sull’indipendenza; il mancato raggiungimento di questa soglia numerica potrebbe comportare una serie di problematiche. I Conservatori, i Laburisti, i Verdi e il partito indipendentista Alba proveranno ad ostacolarla.

Le elezioni in Galles avranno luogo in un clima politico che è sempre meno ostile nei confronti dell’indipendenza di questa parte del Regno Unito. Un sondaggio ha evidenziato come la proporzione di persone contrarie all’indipendenza sia di appena il cinquanta per cento del totale, il livello più basso mai raggiunto. Il Partito Verde del Galles e Plaid Cymru supportano l’autodeterminazione, i Conservatori sono contrari e Mark Drakeford, primo ministro e iscritto al Partito Laburista, ha dichiarato che l’indipendenza non è un tema di cui si dovrebbe discutere in questo momento. Il Partito Laburista è nettamente in testa alle preferenze elettorali dei votanti e potrebbe arrivare ad aggiudicarsi ventinove seggi sui sessanta del Parlamento sfiorando, dunque, la maggioranza, i Conservatori dovrebbero fermarsi a diciannove scranni, Plaid Cymru (nazionalista) dovrebbe ottenere sette seggi mentre i Liberal Democratici e lo Ukip solamente uno.

di Andrea Walton