
La Divina Commedia è stata al centro della relazione tenuta in streaming da Piero Boitani nell’ambito delle conferenze sui grandi libri della tradizione cristiana, organizzato dal Centro Fede e Cultura Alberto Hurtado della Gregoriana. Lo studioso ha messo in evidenza i punti più originali del più grande poema della letteratura italiana. I regni dell’Oltretomba che Dante visita costituiscono il negativo di una fotografia del mondo dei vivi: il Sommo Poeta indaga il suo tempo attraverso la finzione letteraria del viaggio nell’Aldilà. Questo consente a Dante di bloccare l’incessante fluire della storia e di soffermarsi, piuttosto che su tutte le vicende dei personaggi, sulla colpa o sul merito che ha condotto quell’anima all’Inferno, al Purgatorio o al Paradiso.
Dante innesta la tematica religiosa all’interno della personale storia d’amore con Beatrice. L’incontro con l’amata, morta prematuramente dieci anni prima della stesura del poema, lo conduce attraverso il Paradiso. Borges, esagerando, giunge addirittura ad affermare che Dante ha scritto tutta la Divina Commedia per descrivere proprio quell’incontro narrato nel
Dante da principio è accompagnato da Virgilio e fra i due sorge una sorta di discepolanza poetica. Si tratta di una novità nel panorama della letteratura in quanto Virgilio non è un santo, ma un poeta e per giunta pagano. Come è possibile che un personaggio con queste caratteristiche possa diventare strumento di salvezza per un cristiano come Dante? La risposta potrebbe essere offerta per analogia dall’episodio dell’incontro nel Purgatorio con Stazio, poeta latino che si era avvicinato alla poesia grazie alla lettura dell’Eneide e che si era convertito al cristianesimo attraverso la lettura della
L’esordio «Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai in una selva oscura» è una riscrittura di un verso di Isaia: «Io dicevo: “A metà della mia vita me ne vado alle porte degli inferi, sono privato del resto dei miei anni”» (38,10).
La vicenda di Dante è personale, ma si inserisce nel cammino di salvezza di tutti gli uomini ed è un percorso di conversione nel quale l’autore, partendo da un egoistico ripiegamento su se stesso, attraverso la conoscenza delle persone che incontra, si eleva fino a giungere all’incontro con Dio. Si tratta dunque di un percorso di estasi mistica. Dante segue due modelli di un universo. Uno è quello che potremmo definire “fisico”, ereditato da Tolomeo e comune nel Medioevo, che vede la Terra al centro, circondata dai vari cieli. L’altro modello, di tipo metafisico, viene spiegato nel
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