· Città del Vaticano ·

Dagli archivi riemergono le tracce di un’udienza privata

Tolkien jr.
a colloquio con Pio XII

Il cartoncino trovato da Luca Vittori durante la digitalizzazione del casellario delle Udienze di Papa Pio XII
27 marzo 2021

Il 16 gennaio dello scorso anno, all’età di 96 anni, lasciava questa terra Christopher, il terzogenito dell’autore della celebre opera Il Signore degli Anelli, John Ronald Reuel Tolkien.

Christopher aveva inizialmente seguito le orme del padre, diventando University Lecturer in antico e medio inglese e norreno a Oxford, fino a quando, anche in presenza della volontà testamentaria del genitore scomparso nel 1973, scelse di lasciare l’insegnamento per dedicarsi completamente allo studio e alla cura degli scritti lasciati da JRR. È grazie al suo incommensurabile lavoro, alla grande dedizione e all’amore per il padre, se i lettori hanno potuto continuare a leggere le opere di Tolkien: dal Silmarillion nel 1977 fino alla Caduta di Gondolin del 2018, passando per i dodici volumi della History of Middle-Earth e altri capolavori come Racconti incompiuti, Il medioevo e il fantastico, I figli di Hurin, La leggenda di Sigurd e Gudrun, La caduta di Artù, Beowulf e Beren e Lúthien. Tutti, tranne i volumi 3-12 della History, pubblicati in Italia dall’editore Bompiani.

Christopher fu persona discreta e riservata. Ritiratosi nel sud della Francia con sua moglie Baillie, curatrice delle celebri Lettere di Babbo Natale, di lui si è sempre sentita la forte presenza attraverso il suo lavoro. Poche le uscite pubbliche, rare le video interviste negli anni Ottanta e ancor meno nell’era delle saghe cinematografiche dirette da Peter Jackson. Calibrate le informazioni sulla sua vita, molte delle quali si evincono dalle lettere scambiate con suo padre e pubblicate da Humphrey Carpenter nelle Lettere. Ogni notizia che li riguarda è motivo d’interesse. Ancor più eclatante quando il ritrovamento è come quello portato alla luce da Luca Vittori, Officiale della Prefettura della Casa Pontificia, e studiato da Oronzo Cilli, autore del volume Tolkien’s Library, vincitore del Best Book ai Tolkien Society Awards 2020. «Durante il mio lavoro di digitalizzazione del casellario delle Udienze di Papa Pio xii , mi sono imbattuto in un piccolo cartoncino con su scritto TOLKIEN Cristoforo, Anno 1947, Sabato 29 Marzo — dice Vittori — dopo un primo scetticismo ho visionato il volume dei Fogli d’Udienza del Pontefice dell’anno 1947 custodito sempre presso la Casa Pontificia e, tra le Udienze speciali di quel giorno, ho trovato che a incontrare il Pontefice c’erano il Sig. Peter Bentley, e Sig. Christopher Tolkien». A fugare ogni dubbio, Vittori ha esaminato de visu il documento originale a cui faceva riferimento la scheda ritrovata, custodito nel Fondo della Prefettura della Casa Pontificia e depositato presso l’Archivio Apostolico Vaticano. «Tra le carte è presente una lettera del 26 marzo 1947 — aggiunge Vittori — su carta intestata della Legazione Britannica presso la Santa Sede, con la quale Sir Francis D’Arcy Godolphin Osborne, rivolgendosi a monsignor Federico Callori di Vignale, Cameriere Segreto Partecipante in servizio presso l’Ufficio del Maestro di Camera di Sua Santità, chiedeva una Udienza di baciamano a favore di due studenti dell’università di Oxford, il Sig. Peter Bentley ed il Sig. Christopher Tolkien, per il giorno di sabato 29 marzo 1947». Lo stupore, ancor più nell’avvenuta udienza, è nella motivazione adotta da Sir Osborne, conclude Vittori: «il Sig. Bentley aveva in animo di diventare a breve un Oratoriano di San Filippo e il Sig. Tolkien invece un Domenicano della Provincia Inglese». A questo si aggiunge che Christopher è indicato quale «figlio del professor Tolkien di Oxford». I documenti e i protagonisti di questo ritrovamento sono stati studiati da Cilli, che ricorda che «l’anno prima dell’udienza di Christopher, il 10 febbraio 1946, suo fratello John era stato ordinato sacerdote cattolico nella chiesa di St Gregory and Augustine a Oxford e che il giorno dopo aveva celebrato la sua prima Messa nella chiesa di St Aloysius a Oxford, alla quale servì anche suo padre. Di questa vicenda — sottolinea Cilli — molti sono i punti d’interesse e meritevoli di attento studio. Ad esempio è interessante notare che a chiedere l’udienza fosse direttamente Sir Osborne, allora Inviato Straordinario e Ministro Plenipotenziario di Gran Bretagna, figura centrale nei rapporti con Pio xii durante il secondo conflitto mondiale. Altro spunto è il perché — si chiede Cilli — sottolineare che Christopher era figlio di J. R. R. Tolkien, professore a Oxford? Dopo il ritrovamento — continua Cilli — ho scritto a padre Timothy Radcliffe, teologo e già Maestro Generale dell'Ordine Domenicano oggi ritornato al Blackfriars Hall a Oxford, la più antica delle Permanent Private Halls dell’università di Oxford che vide spesso presente lo stesso Tolkien, per un aiuto. Anche padre Timothy, amico della famiglia Tolkien, si è meravigliato nell’apprendere il motivo dell’udienza ma, dopo aver compiuto delle ricerche negli archivi domenicani a Oxford, ha confermato che non è presente nessun documento che possa ricondurre alla richiesta di Christopher. Contemporaneamente — conclude Cilli — ho sentito il dovere di contattare Cathleen Blackburn della Tolkien Estate, alla quale devo molto per disponibilità e supporto ai miei studi, che mi ha informato di averne discusso con i membri della famiglia Tolkien e che, da coloro che sono stati vicini a Christopher durante la sua vita, ha inteso che, sebbene occasionalmente abbia raccontato di aver accompagnato Peter Bentley a un’udienza con Pio xii , non ha mai indicato minimamente l’intenzione di entrare in un ordine religioso».

E «questo non è tutto» assicurano Vittori e Cilli, i quali stanno preparando un prossimo lavoro che racconterà la storia e i protagonisti di questo inedito e affascinante ritrovamento.

di  Silvia Guidi