Nell’amore l’unità della vita

«Dirigendo interamente l’animo verso la gloria di Dio e la salvezza spirituale degli uomini» Alfonso M. de Liguori (1696-1787) «compose moltissimi libri ricchi di sacra erudizione e devozione o per rendere sicura la via attraverso la quale le guide delle anime dei fedeli in Cristo potessero procedere a passo spedito, o per informare preparare il clero, o per confermare la verità della fede cattolica e per difenderla contro eretici di qualsiasi genere o nome, o per difendere i diritti di questa sede apostolica, o per destare gli animi dei fedeli alla religiosità» (Qui Ecclesiae suae, 7.07.1871). Con queste e altre vibranti parole, Pio
Tale “riconoscimento”, come evidenzia Benedetto
La sua attività letteraria, come ricorda Giovanni Paolo
Alfonso non perde mai occasione e non disdegna mezzo per annunciare all’uomo «quanto ha fatto Iddio per renderlo felice in questa, e nell’altra vita» (Ibid.). E tale verità, il santo dottore, la “predica” ora ai membri della sua congregazione (cfr. Costituzioni e Regole), ora ai giovani in formazione o in discernimento vocazionale (cfr. Avvisi spettati alla vocazione et al.), ora ai sacerdoti secolari (cfr. Selva di materie predicabili et al.), ora alle consacrate (La vera sposa di Gesù Cristo), ora a tutti i fedeli in Cristo (cfr. Pratica di amar Gesù Cristo, Apparecchio alla morte). Per tutti loro, una comune certezza, un principio movente l’intera vita cristiana: «Iddio vuol tutti santi, ed ognuno nello stato suo».
Nella Pratica di amar Gesù Cristo, ormai carico di anni e di esperienza umana, pastorale e spirituale, de Liguori riconduce la santità all’amore. Non un amore astratto, ma un amore “personificante” e “personale”, che nel divenire dei giorni, manifesta ed esprime il legame relazionale stretto con Dio in Cristo, e responsabilmente assunto. Per sant’Alfonso, infatti, il solo desiderio della santità non basta, occorre anche non lasciare mai di avanzare in questo cammino, il cui culmine e perfezione è nella uniformità alla volontà di Dio. A differenza di quanti intendevano il cammino di perfezione come un ulteriore progresso verso gli stati mistici, Alfonso intende la pratica della vita cristiana come un cammino graduale, quotidiano, aperto a tutti. E l’immagine da lui utilizzata per esprimere tale visione è quella degli amanti. «Il principale effetto dell’amore», scrive nel trattatello sulla Uniformità alla volontà di Dio, è «l’unire la volontà degli amanti sicché abbiano lo stesso volere». Anche per questo motivo i suoi scritti, quando non sono preghiera esplicita, ispirano preghiera (cfr. Visite al SS. Sacramento ed a Maria SS. per ciascun giorno del mese, Modo di conversare continuamente e alla familiare con Dio), perché la preghiera per sua natura tende a unire a Dio Amore, è «mezzo necessario e sicuro per ottenere la salvezza» nonché «tutte le grazie di cui abbiamo bisogno per conseguirla» (Del gran mezzo della preghiera).
Lette e tradotte in numerose lingue, le opere del “dottore zelantissimo” hanno contribuito a plasmare la spiritualità popolare degli ultimi due secoli (cfr. Benedetto
di