· Città del Vaticano ·

Istituito un master universitario al Seraphicum

A lezione di fraternità

 A lezione di fraternità  QUO-061
16 marzo 2021

L’enciclica di Papa Francesco Fratelli tutti arriva nelle aule universitarie. La Pontificia facoltà teologica San Bonaventura - Seraphicum di Roma — la più antica realtà accademica francescana, fondata il 24 gennaio 1905 — inizia un nuovo cammino, segnato dalle parole del documento pontificio. A ottobre inizierà, infatti, il master universitario «Fratelli tutti». Questo nuovo progetto accademico si inserisce pienamente nella missione dell’istituzione formativa retta dai Frati minori conventuali, impegnata nella formazione accademica al servizio della Chiesa. C’è bisogno di «un continuo rinnovamento in termini di linguaggi, di organizzazione, di interpretazione della realtà, di risposte alle domande del tempo presente», dichiara il neo eletto preside della facoltà, Raffaele Di Muro.

Il master avrà la veste di un corso di alta formazione. Il suo obiettivo sarà valorizzare le tre anime dell’enciclica: quella ecclesiologica, quella legata alle religioni e quella politico-economica. Il corso approfondirà — con l’aiuto di affermati esperti, i cui nomi si stanno gradualmente definendo — queste tre aree tematiche. È un percorso dallo sguardo profetico, quello del master «Fratelli tutti». Uno sguardo profetico che riesce a intercettare esigenze, desideri e sfide, così da garantire proposte formative che sappiano coniugare tradizione e innovazione.

In questo nuovo cammino che la Pontificia facoltà San Bonaventura si appresta a compiere, sembra quanto mai evidente l’ispirazione alla costituzione apostolica Veritatis gaudium. L’istituzione francescana, infatti, è impegnata — da tempo — nel procedimento di rinnovamento e di apertura alla società, tanto auspicata da Papa Francesco: c’è sempre più bisogno «di una vera ermeneutica evangelica per capire meglio la vita, il mondo, gli uomini».

Con questo percorso universitario — nel solco di una “Chiesa in uscita” — il Seraphicum si impegna, dunque, così — con innovativa radicalità francescana — nella trasmissione di quanto il Pontefice sta offrendo a tutta la Chiesa e all’umanità intera. Padre Raffaele Di Muro, a riguardo, ha dichiarato: «Abbiamo un Papa che porta il nome del santo di Assisi; che dà nomi francescani alle sue encicliche; che ha da subito riservato una grande attenzione alla città del Poverello, creando cardinale il custode del Sacro Convento fra Mauro Gambetti, di recente nominato vicario generale di Sua Santità, arciprete della basilica papale e presidente della Fabbrica di San Pietro». Il legame tra il Santo Padre e le realtà francescane è ormai più che evidente: “Frate sole” è già pronto a illuminare le aule del Serapichum, a riscaldare i cuori e le menti di docenti, studenti e accademici, tutti pronti già ad approfondire cosa voglia dire il senso più profondo della parola «fraternità».

di Antonio Tarallo