· Città del Vaticano ·

Donne e uomini nella Chiesa/14

Per una corresponsabilità battesimale e apostolica

Alexander Ivanov, «L’apparizione di Cristo a Maria Maddalena dopo la resurrezione» (1834-1836)
06 marzo 2021

Il modello di Maria di Magdala per la valorizzazione femminile 


Una recente pubblicazione di Adriana Valerio (Maria Maddalena. Equivoci, storie, rappresentazioni, il Mulino, Bologna, 2020) ripropone al centro dell’attenzione la figura di Maria di Magdala, rintracciandone la presenza nei vangeli ed esaminando il modo in cui è stata conosciuta lungo la storia del cristianesimo, negli scritti e nell’arte.

Qui non si intende recensire il libro od effettuare un lavoro di esegesi o di ricostruzione storica, ma si vogliono trarre alcuni spunti di riflessione che possano risultare significativi per l’oggi della Chiesa: Maria di Magdala, infatti, è emblematica del modo in cui le donne sono viste nella comunità ecclesiale e di come possono farne parte, entrando con gli uomini in rapporti che sono, a seconda delle circostanze e dei contesti, molto diversificati.

Utilizzando le parole di Adriana Valerio, si tratta di operare in vista di una vera e propria «rivoluzione ermeneutica» (pagina 107), poiché quello delle donne nella Chiesa non è un tema isolato ed a sé stante, ma si intreccia con tutte le fondamentali e più rilevanti questioni che investono il presente della Chiesa, vista sia sotto il profilo spirituale e carismatico, che sotto quello della struttura istituzionale. Il problema, cioè, non è quello di “fare posto” alle donne in un assetto che resti immodificato, ma di ripensarlo alla radice per renderlo una reale comunione di donne e di uomini.

A tale scopo, si impone di effettuare una sottile e decisiva distinzione tra la Tradizione e le tradizioni, immutabile la prima e storicamente condizionate, quindi riformabili, le seconde, tornando alle fonti scritturistiche per cogliere l’originario messaggio di Gesù. In questo senso, la presenza evangelica di Maria di Magdala si rivela di capitale importanza per comprendere il ruolo delle donne nella comunità primitiva e l’atteggiamento di Gesù verso di loro, che deve essere paradigmatico per gli uomini nella Chiesa. Come si può agevolmente vedere, l’esigenza di un pieno riconoscimento ecclesiale della presenza femminile non nasce prioritariamente dalla volontà di adeguarsi acriticamente agli attuali modelli di parità tra i generi, ma da quella di una piena fedeltà alle parole ed alle azioni del Signore nel suo rapportarsi con le donne. A questo proposito, il riconoscimento a Maria di Magdala del titolo di “apostola degli apostoli” è illuminante per quello che può significare oggi e per le prospettive che apre alle donne nell’attualità di una Chiesa che voglia essere fedele allo spirito del suo Fondatore.

Nel pieno rispetto del valore della differenza tra le donne e gli uomini, si tratta, cioè, di attuare, usando di nuovo le parole di Adriana Valerio, una piena «corresponsabilità battesimale e apostolica» (pagina 117) che concorra a modificare ciò che nella comunità non corrisponde al messaggio di Gesù. Traendo spunto da un concetto già accennato e volgendo nuovamente lo sguardo a Maria di Magdala, non è qui questione dell’inserimento delle donne in strutture rigide ed immutabili, ma il punto è quello di impegnarsi a ripensare tali strutture a partire da una partecipazione femminile che deve ogni giorno di più essere valorizzata nella sua autorevolezza.

In quest’opera di ripensamento vi è certamente una profonda sintonia con le odierne istanze delle donne che, nella società civile e nella cultura, chiedono un pieno e paritario riconoscimento, ma nella Chiesa è in gioco una posta ancora più alta, cioè quella della sua conformità al modello inclusivo originario. Non è, quindi, un caso che nella storia del cristianesimo di Maria di Magdala siano state date letture differenti, anche, a volte, tra loro contrastanti, perché ogni epoca la ha accostata a partire dalla propria sensibilità storica e culturale. Oggi, nel momento in cui la comunità ecclesiale si avvia verso un cammino sinodale di sorelle e fratelli, Maria di Magdala ci può ricordare che il popolo di Dio è composto, a pari titolo di donne ed uomini, ugualmente credenti e responsabili dell’avvento del Regno.

di Giorgia Salatiello