· Città del Vaticano ·

Il Papa sui bambini soldato

Criminale chi arma i piccoli

 Criminale  chi arma  i piccoli  QUO-035
12 febbraio 2021

«Chi mette armi nelle mani dei bambini, invece di pane, libri e giocattoli, commette un crimine non solo contro i piccoli, ma contro l’intera umanità». Sono parole di forte denuncia quelle che Papa Francesco ha messo nero su bianco nell’odierna Giornata internazionale contro l’uso dei bambini soldato, rilanciandole su Twitter dall’account @Pontifex l’hashtag #ChildrenNotSoldiers.

Sono decine, forse centinaia di migliaia, i bambini arruolati nei gruppi armati in almeno 14 Paesi del mondo. Un fenomeno spesso dimenticato, che trae nutrimento dalla natura dei conflitti contemporanei.

Secondo l'Unicef, l’utilizzo — terribile — dei bambini nei conflitti armati costituisce una serie di violazioni dei diritti dei minori e non può continuare ancora nel 2021. I bambini sono costretti a eseguire e assistere ad atrocità. Vengono uccisi, feriti, mutilati, abusati mentalmente e sessualmente.

Solo nel 2019 — indica l'Unicef in base agli ultimi dati disponibili — sono stati circa 7.750 i bambini reclutati. Minori utilizzati da decine fra guerriglie, gruppi armati ed eserciti regolari. I Paesi più interessati sono: Afghanistan, Colombia, Repubblica Democratica del Congo, Repubblica Centrafricana, Iraq, Mali, Sudan, Sud Sudan, Somalia, Siria, Yemen, Myanmar, Nigeria, Filippine. La Somalia, secondo fonti delle Nazioni Unite, è fra i Paesi più coinvolti, con oltre 1.500 bambini-soldato, per lo più rapiti dal gruppo terroristico di al-Shabaab e costretti a imbracciare le armi.