La voce del Papa
Quasi 12 mila ore di trasmissione in un anno, tra radiocronache, programmi informativi, liturgici e musicali. È la carta d’identità della Radio Vaticana, l’emittente della Santa Sede, voluta da Pio XI, che la affidò alla Compagnia di Gesù, e che venne costruita da Guglielmo Marconi novanta anni fa. Oggi trasmettiamo in 41 lingue e ogni giorno portiamo le parole del Vangelo e la voce del Papa in tutto il mondo.
Questo anniversario è per noi particolarmente impegnativo. Celebriamo infatti il novantesimo mentre è in corso una delle prove più grandi per l’intera umanità a causa della pandemia da covid-19. La nostra missione è da sempre non lasciare nessuno da solo e portare la speranza dell’annuncio cristiano, la voce del Papa e leggere i fatti alla luce del Vangelo. Questo momento ci interroga e ci sfida ulteriormente. Quando ad esempio il 9 marzo del 2020 Papa Francesco ha deciso di iniziare a celebrare in diretta la Messa a Casa Santa Marta, permettendo a tutto il mondo di pregare con lui, poiché le celebrazioni con la presenza di persone in molte nazioni erano sospese, il nostro impegno, tecnico ed editoriale si è moltiplicato. Oltre al servizio delle tele-radiocronache in più lingue, abbiamo creato nuovi programmi, podcast, diffuso audiolibri, per essere vicini a tutti, per arrivare in ogni angolo del pianeta. In questi mesi, oltre ad informare, continuiamo a raccogliere e raccontare storie di vicinanza, di soccorso, di solidarietà. Mostriamo il volto della Chiesa e di tutta quella parte di società che costruisce ponti, spesso in maniera silenziosa, aiuta e include.
La radio, ci dicono statistiche e ricerche, gode di ottima salute. In molte parti del pianeta, oltre ad essere emissione di onde, è anche immagini, messaggi, interazione. La radio abita i social media, ne è divenuta parte. Sicuramente è immediatezza e rapidità. La nostra vocazione è portare la Buona Notizia a tutti e per farlo usiamo onde e bit. La riforma voluta da Papa Francesco ci ha proiettati anche in una nuova dimensione, caratterizzata dall’integrazione con gli altri media, a partire da «L’Osservatore Romano». Il personale della Radio Vaticana, che proviene da 69 nazioni, ha permesso la nascita del portale Vatican News, in cui sono presenti flussi video, fotografici, audio e testuali. Per fare un esempio: i podcast della Radio sono diffusi anche attraverso i social dei media del Dicastero per la comunicazione, spesso sono corredati da immagini e grafiche. E ancora, i servizi dei radiogiornali o programmi diventano non di rado pagine web e articoli de «L’Osservatore Romano». Siamo l’espressione di un grande lavoro di squadra e siamo ancora in cammino.
La Radio Vaticana ha sempre parlato molte lingue, ma non avevamo palinsesti linguistici dedicati. La Web radio, che ora sta nascendo, debutta in italiano, francese, inglese, spagnolo, portoghese, tedesco e armeno. Verranno creati nell’arco di quest’anno quasi 30 canali in diretta, corrispondenti ad altrettante lingue, ascoltabili sia sulla pagina della radio, sviluppata appositamente in sinergia con Vatican News, sia tramite l’attuale App di Radio Vaticana. Ampio spazio nei palinsesti sarà dato alla musica e alla liturgia in latino.
La Radio Vaticana trasmette via satellite,
Oggi, celebrando questo novantesimo, guardiamo avanti, con la forza e la consapevolezza delle radici e il desiderio di portare nel mondo la luce del Vangelo. Per ogni buon cammino è necessaria la consapevolezza della provenienza e sapere in quale direzione si va. La Radio Vaticana ha una grande storia di servizio, a sostegno della fede, della libertà, della verità, della Chiesa, una storia scandita da decenni di gestione dei Gesuiti, che tutt’ora sono di guida in molte redazioni. Pio
di