· Città del Vaticano ·

La prima Giornata internazionale della fratellanza umana

Per ritornare all’essenziale

Il cardinale con il segretario generale dell’Onu António Guterres e il giudice Mohamed Mahmoud Abdel Salam
01 febbraio 2021

Una riflessione del cardinale presidente 


Il 21 dicembre 2020 l’assemblea della Nazioni Unite ha adottato una risoluzione con cui proclama il 4 febbraio Giornata internazionale della Fratellanza umana, ricordando il giorno in cui è stato firmato ad Abu Dhabi il Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune. La giornata va celebrata ogni anno a partire dal 2021.

In molti hanno contribuito a questo straordinario progetto per promuovere la fratellanza umana: Papa Francesco e il Grande imam Ahmad Al-Tayyib, firmatari il 4 febbraio 2019 del Documento sulla fratellanza umana; il segretariato generale delle Nazioni Unite; l’Alto comitato per la Fratellanza umana; gli Emirati Arabi Uniti e altri Paesi che aderiscono alla nuova Giornata proclamata dalle Nazioni Unite; e tutti quei fratelli e quelle sorelle che ogni giorno lavorano in molti modi diversi per sanare le fratture in quelle società nelle quali sulla fratellanza prevale ancora l’inimicizia.

Nel contesto di “una terza guerra mondiale combattuta a pezzi”, è una benedizione poter affermare la nostra fratellanza e sorellanza universale nell’unica famiglia umana e farne la base delle nostre relazioni tra nazioni, culture e individui. La celebrazione internazionale annuale della fratellanza umana ci ricorda che noi siamo più delle nostre differenze, che ognuno ha il proprio posto nella famiglia umana.

Come membro dell’Alto comitato per la Fratellanza umana vorrei suggerire tre espressioni concrete: ringraziamento, collaborazione e azione pratica.

1. Ringraziamento e riconoscenza per tutto quanto è stato fatto finora per promuovere la fratellanza umana, per le molte persone ovunque nel mondo che partecipano a questa missione comune, per la grazia concessa dall’Onnipotente per permetterci di venirci incontro l’un l’altro.

2. L’appello alla collaborazione e all’impegno lanciato da molte autorità civili e religiose, e da persone di buona volontà, di promuovere la fratellanza umana come la forza guaritrice per un mondo ferito.

3. I molti modi in cui noi già vediamo la fratellanza concretamente messa in atto nel promuovere la pace, la giustizia e quei valori citati nel Documento sulla fratellanza umana che ci consentono di andare avanti in un fragile futuro con la forza necessaria per realizzare il bene comune.

Certamente questo tempo di pandemia di covid-19 ha insegnato a noi tutti una lezione molto dura, indipendentemente da chi siamo o da dove siamo nel mondo: «...ci siamo ricordati che nessuno si salva da solo, che ci si può salvare unicamente insieme» (n. 32). Siamo, come Francesco ha osservato nell’Incontro internazionale di preghiera per la pace, svoltosi a Roma il 20 ottobre scorso, «una comunità mondiale che naviga sulla stessa barca, dove il male di uno va a danno di tutti». Ciò descrive bene l’essenza della fratellanza umana come pure la base per tutti i nostri sforzi congiunti a favore della pace e dell’armonia.

La risoluzione delle Nazioni Unite che proclama La Giornata internazionale della Fratellanza umana non è altro che un appello concreto a persone di religioni, culture, tradizioni e credenze diverse a ritornare all’essenziale: l’amore per il prossimo. Questo è davvero motivo di celebrazione e di condivisione della gioia. Rallegriamoci gli uni con gli altri nella speranza di un futuro al servizio della fratellanza umana, avviciniamoci e restiamo accanto gli uni agli altri nelle molte opere che sono ancora da auspicare.

di Miguel Ángel Ayuso Guixot