· Città del Vaticano ·

PER LA CURA DELLA CASA COMUNE
Nella regione di Penang, in Malaysia

Parrocchia verde
a Sungai Ara

 Parrocchia verde a Sungai Ara  QUO-012
16 gennaio 2021

La chiesa della Divina Misericordia a Sungai Ara di Penang, in Malaysia, continua a celebrare il quinto anniversario dell’enciclica Laudato si’ di Papa Francesco e lo fa con un orgoglio speciale. Già due anni prima della pubblicazione dell’enciclica del 2015, i parrocchiani della Divina Misericordia avevano iniziato a prestare la giusta attenzione alla cura di tutte le creature del Signore e alla natura.

Idee per il futuro della parrocchia


Anche se non è un francescano, don Martin Andrews Arlando, il parroco, interpreta lo spirito di san Francesco in un Paese a maggioranza musulmana e ha trasformato la sua chiesa in una scena di natività “verde”. «Se solo avessimo più terra!», sospira. Sette anni fa è diventato il primo parroco della chiesa, da quando è stata separata dalla cattedrale dello Spirito Santo. Lo aiuta e lo sostiene Magdalene Chiang Khai Lin, che guida gli “Amici del Creato”: ha mille idee per il futuro “verde” della parrocchia. Nel gruppo che lavora con don Martin e Magdalene non ci sono soltanto giovani, ma uomini e donne di tutte le età.

Giustizia, sviluppo, pace, diritti umani


La Laudato si’ di Papa Francesco va ben oltre il concetto di enciclica esclusivamente legata all’ambiente: riguarda un aspetto della dottrina sociale della Chiesa che abbraccia la giustizia, lo sviluppo, la pace e i diritti umani. La formazione è una esigenza primaria di Magdalene: è necessario imparare come applicare i concetti di sostenibilità, dell’uso delle risorse, del rifiuto dello spreco e del rispetto per la natura. Il loro impegno — tengono a sottolineare sia don Martin sia Magdalene — è una riflessione sull’amore di Dio, sulla responsabilità sociale e sull’idea di migliorare un mondo contrassegnato dalla povertà. Don Martin e Magdalene vogliono fare della chiesa della Divina Misericordia un faro di speranza ben visibile a tutte le persone che vivono nella modesta zona residenziale circostante: se si riesce a farla diventare esteticamente gradevole, può diventare anche un punto d’incontro accogliente per tutti. Così è accaduto con un edificio che era tutto mattoni e cemento: in sette anni è stato completamente trasformato. Magdalene racconta che per i parrocchiani, la cui maggioranza vive in condomini nei dintorni, è difficile trovare il tempo da dedicare al giardinaggio. Lei li incoraggia a utilizzare gli avanzi del cibo per fare il compost e usarlo poi ad esempio come fertilizzante per gli alberi ricevuti in dono dalla parrocchia.

«Usiamo quello che abbiamo»


La terra è poca: sia Magdalene sia don Martin hanno necessità di più spazio. Ma grazie all’entusiasmo e al lavoro dei parrocchiani sono riusciti a mettere in pratica metodi di irrigazione che sfruttano le grandi quantità di acqua piovana che generalmente, nel sud est asiatico, sono considerate un flagello. Non è un ingegnere, ma don Martin è riuscito a realizzare un impianto di irrigazione che incanala l’acqua attraverso una serie di mini-acquedotti. Ciascuna coltura, infatti, richiede più o meno acqua e le quantità idriche vengono stabilite di giorno in giorno dai parrocchiani stessi, a seconda della stagione e della coltivazione. Questa stessa acqua piovana finisce anche in cucina, dove gli scarti delle verdure coltivate con tanto amore diventano compost e quindi nutrimento per altre piante.

Spreco e risorsa si bilanciano


Don Martin e Magdalene cercano di far comprendere alle persone che, quando gettano i loro rifiuti, gettano tante risorse che potrebbero invece riutilizzate per migliorare la loro vita. Sono riusciti ad ottenere una “economia circolare”, trasformando i loro rifiuti in energia e in piccoli oggetti materiali come giocattoli e t-shirt, fatti dai bambini del vicinato. Finché la gente produrrà rifiuti ci sarà il problema di come eliminarli, ma nella chiesa della Divina Misericordia i rifiuti sono diventati una risorsa.

L’opera religiosa


Al di là di tali attività, la parrocchia — in un Paese in cui i cristiani sono una minoranza — è una comunità cristiana a tutti gli effetti. E questo implica molte attività: la Messa, la preghiera, il semplice stare insieme. Quindi, il progetto di sostenibilità non è solamente filantropico e non consiste esclusivamente nel dare assistenza sociale. È, in realtà, un atto religioso, un gesto spirituale, come un chicco di riso, più comune del pane in Malaysia, è un segno divino, secondo il proverbio orientale che recita: «In un chicco di riso c’è il peso dell’universo». Tutto è rispettato, fino alla singola foglia di lattuga.

Imparare insieme ai bambini


Un’altra attività centrale della parrocchia è risvegliare nei bambini la consapevolezza dell’importanza della cura della nostra casa comune, insegnando loro come fare, come trovare soluzioni e risolvere problemi. «Insegnare ai bambini — dice don Martin — insegna tante cose anche a noi, la vita in comune si basa sul gioco e sull’insegnamento. Per esempio, i bambini ricostruiscono gli animali; abbiamo un leone, un gallo, proprio come nella vecchia fattoria di “zio Tobia”, con una differenza fondamentale: che tutti devono difendersi dagli umani che ormai hanno già modificato, distrutto e distorto la natura che li circonda». I bambini ricevono poi un premio: per ogni cioccolata calda versata in una tazza portata da casa, ricevono uno sticker. I piatti nei quali pranzano, che pure portano da casa, devono essere vuoti alla fine di ogni pasto e si fa una foto del cestino dei rifiuti vuoto, per ricordare a ciascun parrocchiano come dovrebbe essere sempre: vuoto, appunto.

Le celebrazioni Laudato si’


A causa dell’emergenza Covid, aggravatasi nelle ultime ore con la decisione della Malaysia di dichiarare lo stato di emergenza nazionale e la sospensione del Parlamento fino al 1° agosto per combattere una nuova ondata di coronavirus, don Martin non è riuscito a raggiungere tutti i suoi parrocchiani durante la settimana Laudato si', celebrata dal 16 al 24 maggio scorsi. In quell’occasione è stato deciso di celebrare la Messa quotidiana trasmettendola in live-streaming durante il mese Laudato si' e poi sono stati condivisi diversi video sul cambiamento climatico e la tutela della natura. A conclusione del mese, don Martin ha celebrato la Messa nel piccolo giardino della parrocchia. Ma, dice, «lo facciamo già da tempo e credo che celebreremo la Laudato si’ ogni mattina, ogni giorno», nello spirito dell’Anno speciale voluto dal Papa fino al 24 maggio 2021.

di Francesca Merlo