· Città del Vaticano ·

Secondo il Wwf sono stati cancellati 43 milioni di ettari in tredici anni

Deforestazione, la piaga
che distrugge il pianeta

FILE PHOTO: A truck drives through a deforested plot of the Amazon in Boca do Acre, Amazonas state, ...
15 gennaio 2021

Quarantatré milioni di ettari di foreste cancellati in tredici anni: un’area grande quanto la California letteralmente spazzata via dal 2004 al 2017. A certificarlo è l’ultimo rapporto del Wwf (World Wide Fund for Nature) sullo stato di salute delle foreste nel mondo. Il documento identifica e analizza le 24 principali aree colpite dalla deforestazione in 29 Paesi in Asia, America Latina e Africa, che custodiscono una superficie forestale complessiva di 377 milioni di ettari.

Nelle aree identificate dal Wwf è andato perduto il 10% della superficie forestale del nostro pianeta mentre quasi la metà delle foreste ancora in piedi (circa il 45%) ha subito gravi danni. Nel Cerrado brasiliano, che ospita il 5% delle specie animali e vegetali del pianeta, i terreni sono stati rapidamente deforestati a causa dell’allevamento del bestiame e della produzione di soia con la perdita di un terzo (32,8%) della sua superficie forestale tra il 2004 e il 2017.

Tra le principali cause della deforestazione, soprattutto in America Latina e in Asia, c’è l’agricoltura «per soddisfare il mercato interno e globale», si legge nel rapporto. In Africa — dove si trova la maggior parte delle aree di deforestazione — pesa «l'aumento della pressione sui piccoli coltivatori». Insomma, si abbattono alberi per far spazio alle colture, spesso intensive. Per quanto riguarda le risposte da mettere in campo per sconfiggere la deforestazione, il Wwf sottolinea l’importanza del ruolo dei cittadini: «Vanno ridotti i consumi di carne e di prodotti contenenti le materie prime incriminate (come la soia e olio di palma)». Inoltre, il Wwf chiede agli Stati e ai Governi un’azione normativa forte e immediata tesa a colpire alla radice le pratiche che maggiormente contribuiscono alla deforestazione.

di Luca M. Possati