· Città del Vaticano ·

La Giornata dell’infanzia missionaria

Bambini e ragazzi
di tutto il mondo
testimoni tra i coetanei

 Bambini e ragazzi di tutto il mondo  testimoni tra i coetanei  QUO-004
07 gennaio 2021

Celebrata soprattutto attraverso i social media, a causa del covid-19 che di fatto rende impossibili le riunioni di molte persone, la Giornata dell’infanzia missionaria del 6 gennaio 2021 ha avuto come tema comune in tutto il mondo quello della testimonianza.

I bambini e i ragazzi che aderiscono a questa Pontificia opera — spiega la segretaria generale suor Roberta Tremarelli sul sito www.ppoomm.va — «durante tutto l’anno sono impegnati ad avere un cuore aperto all’amore di Dio e ai bisogni degli altri». Ma è in particolar modo nella solennità dell’Epifania che essi «hanno l’occasione di condividere il loro impegno nella preghiera e nell’offerta». E poiché «a causa della pandemia molte Giornate dell’infanzia missionaria» non sono state «celebrate a livello nazionale con un incontro di tutti i bambini e ragazzi, ma a livello parrocchiale e di gruppo, la possibilità di utilizzare i social media» ha offerto «l’occasione di ampliare la partecipazione: quindi posso dire — afferma la religiosa delle Ancelle missionarie del Santissimo Sacramento — che pur nella difficoltà di questo tempo abbiamo l’opportunità di incontrare più persone», anche se solo virtualmente. In proposito la segretaria generale cita un incontro digitale su Zoom con bambini, ragazzi, animatori e direttori diocesani, durante il quale uno degli intervenuti ha chiesto: «Noi già preghiamo tutti i giorni per i bambini di tutto il mondo secondo il carisma, però come possiamo realizzare oggi l’offerta di sacrifici e la raccolta materiale?». La sua preoccupazione era quella di raccogliere e offrire il proprio personale contributo, sia pur piccolo, per aiutare i bambini del mondo. «Questo mi ha molto colpito — confida suor Tremarelli — perché evidenzia che in questi bambini e ragazzi c’è veramente la preoccupazione per gli altri coetanei». Insomma, «coinvolgersi nell’Opera dell’infanzia e adolescenza missionaria aiuta ad aprire il cuore e ad avere gli orizzonti infiniti che Gesù ha indicato».

Protagonisti dell’evangelizzazione in casa, a scuola e negli ambienti che frequentano insieme ai loro coetanei, i piccoli discepoli missionari grazie alla loro sensibilità coinvolgono necessariamente anche le loro famiglie. «Perciò il primo luogo dove i bambini sono testimoni è proprio la famiglia», commenta suor Tremarelli, rilanciando il tema di quest’anno. «È una testimonianza reciproca: i genitori testimoniano ai bambini la loro fede e allo stesso tempo i bambini e ragazzi testimoniano ai loro genitori l’impegno di pensare agli altri, quegli altri che vanno oltre la propria famiglia, oltre il proprio quartiere, oltre il proprio paese». Del resto, conclude la segretaria generale, «“Siate miei testimoni” è l’invito che Gesù rivolge a ogni battezzato, indipendentemente dall’età».