· Città del Vaticano ·

Decisione importantissima per avviare il processo di immunizzazione nei Paesi in via di sviluppo

L’Oms approva il vaccino Pfizer

(FILES) In this file photo taken on December 31, 2020 a healthcare worker prepares a dose of the ...
02 gennaio 2021

L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha approvato il vaccino anti-covid messo a punto dalla Pfizer-BioNTech. La decisione rappresenta un passo in avanti importantissimo per tutti quei Paesi in via di sviluppo privi di propri organismi di regolamentazione in materia sanitaria. Queste nazioni potranno così accelerare i loro iter per il via libera al vaccino ed iniziare i relativi programmi di immunizzazione. Il vaccino prodotto da Pfizer e BioNTech — basato sulla tecnologia mRna, che utilizza l’Rna Messaggero per stimolare l’organismo di chi si sottopone alla profilassi a ricevere le istruzioni per produrre la proteina Spike con cui il nuovo coronavirus riesce a penetrare nelle cellule umane — è stato approvato per la prima volta l’8 dicembre scorso dal Regno Unito, successivamente dagli Usa, dal Canada e prima della fine dell’anno anche dall’Unione europea. Fino a questo momento sono circa 50 i Paesi nel mondo che hanno già avviato programmi di vaccinazione contro il covid-19.

La tecnologia innovativa con cui è stato prodotto il vaccino anti-covid di Pfizer, così come quello prodotto da Moderna, richiede che le dosi siano conservate a -70 gradi centigradi e possano essere esposte a temperature più alte, tra 2 e 8 gradi centigradi, per un tempo massimo di cinque giorni. L’mRna, infatti, tende a degradarsi velocemente, essendo altamente instabile a causa della quantità di enzimi che contiene e alle reazioni chimiche che questi ultimi causano. Questo rende questo tipo di farmaco altamente delicato e presuppone il rigido rispetto di quella che viene definita “la catena del freddo”. In molti Paesi in via di sviluppo sarà dunque fondamentale anche solo creare le situazioni per il rispetto di questo tipo di presupposto — durante tutte le fasi di logistica, compresi gli spostamenti e l’immagazzinamento delle fiale —, alla base dell’efficacia del farmaco.

Altre tipologie di vaccini anti-covid, come quello elaborato da AstraZeneca possono essere invece conservate in normali frigoriferi, a -4 gradi centigradi senza particolari precauzioni. Questo comporta una superiore facilità di trasporto, anche nei semplici studi medici e nelle case di cura. Finora il vaccino prodotto dalla casa farmaceutica AstraZeneca, sviluppato in collaborazione con l’Università di Oxford, è stato approvato il 30 dicembre dalla Gran Bretagna — dove le prime vaccinazioni inizieranno il 4 gennaio — dal governo argentino e dalle autorità sanitarie di El Salvador. Sempre in America Latina anche il Brasile — come rivelato dall’immunologa Lili Yin Weckx che ha condotto i test sul vaccino dell’Università di Oxford — potrebbe presto autorizzare l’utilizzo del vaccino di AstraZeneca. Ieri anche l’Organizzazione centrale dell’India per il controllo dei farmaci ha dato il via libera alla somministrazione del vaccino AstraZeneca. Il Paese asiatico vorrebbe iniziare a somministrare il vaccino a stretto giro, probabilmente entro mercoledì prossimo. L’«Hindustan Times», inoltre, segnala che la prossima settimana le autorità sanitarie indiane si riuniranno per decidere se approvare l’uso di altri vaccini.

Intanto proprio ieri, mentre nel mondo i contagi hanno superato quota 84 milioni, la Biontech ha avvertito che da sola non ce la farà a coprire la grande richiesta di vaccini ed ha chiesto all’Europa di approvare altri farmaci in fretta.