· Città del Vaticano ·

Decisione unanime del Parlamento

In Iraq il Natale
giorno festivo

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17 dicembre 2020

Il Parlamento iracheno ha deciso all’unanimità di riconoscere, in modo permanente, il Natale come giorno festivo in tutto il Paese. Una notizia che è fonte di «gioia e soddisfazione» e conferma l’importanza «della presenza cristiana» per tutto il Paese, ha commentato il patriarca di Babilonia dei Caldei, cardinale Louis Raphaël Sako, subito dopo il voto avvenuto, mercoledì, alla Camera dei deputati.

Il porporato, come riferisce l’agenzia Fides, ha diffuso un messaggio in cui ringrazia il presidente iracheno, Barham Salih, il presidente del Parlamento, Muhammad al Halbousi, e tutti i parlamentari «per il voto espresso per il bene dei loro concittadini cristiani», invocando per tutti loro la benedizione e la ricompensa di Dio.

Il pronunciamento assume rilievo anche alla luce della visita apostolica che Papa Francesco si appresta a compiere in Iraq, in programma dal 5 all’8 marzo 2021.

Il 17 ottobre scorso, il patriarca caldeo aveva incontrato il presidente della Repubblica irachena, al quale aveva chiesto di proclamare la nascita di Gesù una «festività per tutti». Salih, in quella occasione, aveva anche ribadito il suo impegno a favorire in tutti i modi il ritorno dei cristiani sfollati nei loro territori di provenienza, a cominciare da Mosul e dalla Piana di Ninive, da loro abbandonate durante gli anni della dominazione jihadista. Il via libera arrivato ieri è un ulteriore riconoscimento per una comunità vittima negli ultimi decenni di gravi violenze confessionali e attacchi mirati che hanno innescato un esodo massiccio. Una fuga che ha ridotto a un terzo la popolazione originaria dei primi anni del Duemila.

Il governo iracheno aveva già dichiarato il Natale giorno festivo “una tantum” nel 2008, ma negli anni successivi tale disposizione non era stata ufficialmente rinnovata a livello nazionale, venendo applicata in anni recenti solo nella provincia di Kirkuk.