· Città del Vaticano ·

Era arcivescovo emerito di Quito

È morto il cardinale
Vela Chiriboga

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16 novembre 2020

Il cardinale Raúl Eduardo Vela Chiriboga, Arcivescovo emerito di Quito, in Ecuador, è morto alle 21 di domenica 15 novembre, nella capitale ecuadoriana. Da un mese e mezzo era ricoverato nell’Hospice San Camillo, un centro dei religiosi camilliani per le cure palliative. Il nunzio apostolico monsignor Andrés Carrascosa Coso aveva più volte visitato l’anziano porporato, portandogli anche la benedizione di Papa Francesco che lo aveva consolato e rallegrato. Nato il 1° gennaio 1934 a Riobamba, Raúl Eduardo Vela Chiriboga era divenuto sacerdote il 28 luglio 1957. Il 20 aprile 1972 era stato eletto alla Chiesa titolare di Ausafa e nominato vescovo ausiliare di Guayaquil. Aveva ricevuto l’ordinazione episcopale il successivo 21 maggio. Il 29 aprile 1975 era stato trasferito alla sede residenziale di Azogues. L’8 luglio 1989 era stato nominato ordinario militare per l’Ecuador e gli era stata assegnata la Chiesa titolare di Pauzera, alla quale aveva rinunciato il 7 marzo 1998, continuando a svolgere il ministero come ordinario militare. Il 21 marzo 2003 era stato promosso alla sede arcivescovile primaziale di Quito. L’11 settembre 2010 aveva rinunciato al governo pastorale della Chiesa metropolitana. Nel Concistoro del 20 novembre 2010 era stato creato e pubblicato cardinale, del titolo di Santa Maria in Via. Le esequie saranno celebrate alle 10 di martedì 17 nella cattedrale di Quito, dove il compianto cardinale sarà poi sepolto nella cripta dei vescovi.

Quinto dei nove figli di Antonio Vela e Carmen Chiriboga, dopo aver conseguito il diploma di studi superiori nel Collegio salesiano Don Bosco della sua città natale, nel 1951 era entrato nel Seminario maggiore San José di Quito, dove aveva perfezionato la conoscenza della filosofia e della teologia.

Aveva poi seguito vari corsi di formazione teologica, pastorale e liturgica all’estero, in particolare a Bogotá, Madrid e Buenos Aires. Nel 1957 era stato ordinato sacerdote dall’allora vescovo di Riobamba, monsignor Leonidas Eduardo Proaño. Come primo incarico, era stato segretario della curia diocesana per un decennio, fino al 1967. Negli stessi anni, era stato anche direttore della Caritas di Riobamba e aveva collaborato con il servizio di pastorale per gli indigeni. Allo scopo di preparare le nuove generazioni ad affrontare le sfide della vita, aveva fondato il Collegio scolastico Fátima per l’educazione dei giovani.

Nel 1968 era stato nominato sotto-segretario della Conferenza episcopale ecuadoriana, e nel 1970 ne era divenuto segretario generale. Nel 1972 era stato eletto alla Chiesa titolare di Ausafa e nominato Vescovo ausiliare di Guayaquil.

Aveva ricevuto l’ordinazione episcopale in cattedrale dall’allora arcivescovo di Quito, il cardinale Pablo Muñoz Vega. «Cum Maria Matre Jesu» il motto episcopale da lui scelto.

In quegli anni era stato anche assistente nazionale del Movimento familiare cristiano. A Guayaquil aveva collaborato in particolare con l’arcivescovo Bernardino Echeverría Ruiz (divenuto cardinale nel 1994 e defunto nel 2000), da lui considerato un punto di riferimento e un maestro spirituale.

Nel 1975 era diventato vescovo di Azogues, una diocesi povera e nuova, nella quale aveva avuto modo di lavorare in particolare tra gli indigeni, puntando anche sulla promozione sociale e mettendo a frutto l’esperienza fatta a Riobamba. Fece sì che molte terre della Chiesa passassero proprio ai più poveri, offrendo loro anche un sostegno tecnico e creditizio. La Conferenza episcopale dell’Ecuador gli aveva affidato vari incarichi di responsabilità, tra i quali, nel febbraio 1979, quello di delegato alla terza Conferenza generale dell’episcopato latino-americano, a Puebla de los Angeles. Dal 1981 al 1988 era stato, inoltre, membro del Consiglio episcopale latino-americano (Celam). Si erano poi susseguiti anche gli incarichi all’interno della Conferenza dei vescovi del suo Paese: dal 1980 al 1986 era stato presidente della Commissione della pastorale sociale; dal 1986 al 1995 di quella per la liturgia.

Nel 1989 era stato nominato ordinario militare per l’Ecuador e trasferito alla sede titolare di Pauzera, continuando a svolgere tale ministero anche dopo aver rinunciato alla Chiesa titolare nel 1998.

Nell’ottobre 1994 aveva partecipato in Vaticano alla nona assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi su «La vita consacrata e la sua missione nella Chiesa e nel mondo».

Nel 2000 era stato eletto presidente della Fondazione Misas para los sacerdotes del Ecuador, un organismo che raccoglie intenzioni di messe nei Paesi con maggiore disponibilità di denaro, il cui ricavato è distribuito tra i presbiteri ecuadoriani più bisognosi.

Nel 2003 era stato promosso alla sede arcivescovile primaziale di Quito, succedendo così al cardinale Antonio José González Zumárraga.

Nella capitale ecuadoregna aveva avviato, tra l’altro, un progetto che impegna tutte le parrocchie nell’educazione dei giovani. Aveva curato, inoltre, con molta attenzione la formazione dei sacerdoti e per i nuovi ordinati aveva attivato un corso specifico. Sempre vicino ai sacerdoti, presente nelle parrocchie, aveva aperto una clinica che offre assistenza medica ai preti indigenti e aveva inaugurato un auditorium intitolato a Benedetto xvi nella Casa del clero della diocesi.

Dopo sette anni di ministero, nel settembre 2010 aveva rinunciato al governo pastorale della sede metropolitana. Nell’ottobre 2010 era stato inviato speciale del Papa alle celebrazioni del 475º anniversario della prima diocesi del Perú e del Sud America, l’attuale arcidiocesi di Cuzco. Quindi, nel Concistoro del novembre 2010, era stato creato e pubblicato cardinale, del titolo di Santa Maria in Via, quinto ecuadoriano a ricevere la porpora. Aveva partecipato al Conclave che, il 13 marzo 2013, ha eletto Papa Francesco.

Il 16 giugno 2015 il Pontefice lo aveva nominato suo inviato speciale alle celebrazioni de decimo Congresso eucaristico nazionale del Perú, svoltosi a Piura dal 13 al 16 agosto di quello stesso anno. Il mese prima era stato tra quanti avevano accolto il vescovo di Roma in occasione del suo viaggio in Ecuador dal 5 all’8 luglio. Inoltre, il 4 luglio 2017 aveva ricevuto la nomina a inviato speciale del Papa per le celebrazioni conclusive del giubileo arcidiocesano di Lima, tenutesi il 30 agosto, in occasione del quarto centenario della morte di Santa Rosa da Lima.

Tra le onorificenze e i riconoscimenti a lui conferiti, da ricordare la decorazione delle Forze armate e della Polizia nazionale dello Stato ecuadoriano. Aveva ricevuto anche la laurea honoris causa alla Pontificia università cattolica dell’Ecuador.