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La Noc annuncia la ripresa della produzione di petrolio

Dialogo politico in Libia

Cars drive near shell-pocked buildings in Libya's eastern coastal city of Benghazi on October 23, ...
27 ottobre 2020

Tripoli, 27. Dopo nove anni di guerra civile a intermittenza, si apre per la Libia una fase che potrebbe portare finalmente a un nuovo negoziato politico. In attesa della riunione a Tunisi prevista per il 9 novembre, il rappresentante speciale facente funzione del Segretario generale delle Nazioni Unite e capo della Missione di sostegno dell’Onu in Libia (Unsmil), Stephanie Williams, ha dato il via ieri alla prima riunione virtuale del Forum del dialogo politico libico (Lpdf).

L’obiettivo del Forum, al quale partecipano delegati di diverse regioni libiche, è arrivare a un consenso su un «quadro di governance unitaria» e organizzare elezioni generali, spiega l’Unsmil. I colloqui cominciano dopo che venerdì scorso è stato annunciato un «cessate il fuoco permanente» per tutto il territorio firmato dal Comitato militare misto 5+5 a Ginevra e accolto con favore dai membri del Consiglio di sicurezza dell’Onu.

«È di fondamentale importanza che il supremo interesse nazionale sia posto al di sopra di ogni considerazione personale, di parte e regionale» ha affermato Williams, rivolgendosi ai partecipanti del Forum. «I libici vogliono pace — ha sottolineato — sicurezza e una vita dignitosa per sé e per i propri figli, vogliono istituzioni di governo unite ed eque, e soprattutto vogliono l’unità nazionale e la sovranità nazionale». Il rappresentante ad interim ha poi aggiunto che «ciò che conta per il popolo libico è cosa risulterà dal dialogo e non chi vi parteciperà».

Nel corso dell’incontro — riferisce l’Unsmil — i partecipanti all’Lpdf sono stati aggiornati sugli ultimi progressi nei negoziati militari, economici e sui diritti umani, mentre loro hanno presentato punti di vista e suggerimenti sul percorso che dovrebbe seguire, esortando a alla massima trasparenza ed alla necessità di tenere informati i libici sulle decisioni che saranno assunte. Hanno poi espresso il loro desiderio di impegnarsi in modo costruttivo nel dialogo «con il fermo obiettivo di forgiare una tabella di marcia politica inclusiva per mettere la Libia sulla via della democrazia, dell’unità e della prosperità».

I partecipanti invitati al Lpdf provengono da diversi collegi elettorali, sulla base dei principi di inclusività, equa rappresentazione geografica, etnica, politica, tribale e sociale. Il gruppo include, inoltre, rappresentanti della Camera dei Rappresentanti, dell’Alto Consiglio di Stato. La riunione in presenza partirà invece il 9 novembre a Tunisi per decidere i nuovi nomi del Consiglio presidenziale, per avviare la formazione di un governo unificato fra Est e Ovest e per lanciare le procedure costituzionali per nuove elezioni entro 18 mesi.

Intanto è stata riavviata da ieri in tutto il Paese la produzione di petrolio. La Compagnia petrolifera libica (Noc) ha annunciato «la revoca dello stato di forza maggiore in vigore all’ultimo campo petrolifero El Feel e anche la fine
delle chiusure di tutti i giacimenti, le linee petrolifere e i porti».