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Cipro del Nord: l’inaspettato esito delle elezioni

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20 ottobre 2020

Le ultime elezioni presidenziali nella autoproclamata Repubblica turca di Cipro del Nord, tenutesi lo scorso 18 ottobre, hanno stravolto tutti i pronostici. Contrariamente alle aspettative, infatti, a trionfare è stato il candidato della destra nazionalista Ersin Tatar con il suo Partito di unità nazionale, uno schieramento secessionista che difende risolutamente la creazione di uno Stato indipendente e distinto da Cipro.

Apertamente sostenuto dal presidente turco Recep Tayyip Erdoğan, il quale ha prontamente espresso le sue congratulazioni per il successo elettorale, Ersin Tatar ha ottenuto il 51,7% dei voti, a fronte di un'affluenza del 67,3%. Nel suo discorso dopo la vittoria, ha ringraziato il presidente turco e ha commentato i risultati dichiarando: «Oggi le tensioni [fra la Turchia e i turchi ciprioti] sono giunte al termine».

Nel primo turno delle elezioni, Tatar aveva ottenuto il 32% dei consensi contro il 30% raggiunto dallo sfidante e presidente in carica Mustafa Akinci, il quale era considerato come favorito in quanto aveva ricevuto un ulteriore sostegno da Tufan Erhurman, il candidato giunto in terza posizione.

Il settantaduenne Akinci correva invece per il Partito socialdemocratico di Cipro, favorevole a una soluzione federale per il Paese con il benestare delle Nazioni Unite. Commentando i risultati delle elezioni, Akinci ha espresso dubbi rispetto al corretto svolgimento delle votazioni, e ha annunciato il suo ritiro dalla politica.

Lo status di Cipro del Nord, territorio abitato da circa 300.000 persone, è al centro di una controversia di lunga durata: la zona venne infatti occupata dall'esercito turco nel luglio del 1974, in seguito ad un golpe della Guardia nazionale cipriota che ambiva ad annettere l'isola alla Grecia. Nel 1983 il territorio si dichiarò indipendente, ma venne riconosciuto come tale solo dalla Turchia, mentre le Nazioni Unite considerarono l'atto come «non valido dal punto di vista giuridico». Da allora, diversi politici si sono impegnati per la riunificazione dell'isola ma senza riuscire a raggiungere un'intesa.

Tatar ha dichiarato di essere disponibile ad accettare un eventuale accordo con il governo cipriota, precisando che i turchi ciprioti dovranno accoglierlo «di loro spontanea volontà». Il governo di Nicosia non ha invece ancora rilasciato dichiarazioni sul risultato delle elezioni.

Questa transizione governativa potrebbe avere un impatto significativo nel contesto delle tensioni fra Turchia e Grecia nel Mediterraneo orientale, garantendo alla prima un alleato in più su cui contare.

di Giovanni Benedetti