· Città del Vaticano ·

La Giornata internazionale dell’aria pura e dei cieli azzurri

Clima: una sfida globale

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07 settembre 2020

Il cielo è blu se l’aria è pura, basta guardare il panorama in montagna dove l’aria pulita rende di un azzurro intenso il colore del cielo. Ma non si tratta di apprezzare solo le variazioni cromatiche del firmamento, l’inquinamento, infatti è un’immane minaccia alla salute dell’uomo e una delle principali cause di mortalità nel mondo. Circa 6,5 milioni di morti premature in tutto il pianeta sono attribuibili all’inquinamento atmosferico che colpisce in modo sproporzionato le donne, i bambini e gli anziani, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo. In particolare a essere più colpite sono le popolazioni a basso reddito, in quanto spesso esposte a elevati livelli di inquinamento dell’aria sia esterna che interna, cucinando e riscaldandosi con legna da ardere e olio.

Ma l’inquinamento atmosferico è un problema globale che, a lungo termine, ha impatti di vasta portata. Senza un forte intervento, il numero di morti premature per inquinamento atmosferico ambientale potrebbe aumentare di oltre il 50 per cento entro il 2050.

È per questo che le Nazioni Unite il 7 settembre celebrano la Giornata internazionale dell’aria pulita e dei cieli azzurri, una denominazione poetica per sensibilizzare gli Stati su un problema grave e sulla necessità di rafforzare l’azione per migliorare la qualità dell’aria,  riducendo l’inquinamento atmosferico, al fine di proteggere la salute umana. Le minuscole particelle inquinanti invisibili  che respiriamo ogni giorno nelle nostre città penetrano in profondità nei nostri polmoni, nel flusso sanguigno e nel corpo. Questi inquinanti rappresentano la causa di circa un terzo dei decessi per ictus e cancro ai polmoni, nonché un quarto dei decessi per infarto. L’ozono a livello del suolo, prodotto dall’interazione di molti inquinanti diversi, è anche una causa di asma e malattie respiratorie croniche. Gli inquinanti climatici che concorrono al riscaldamento globale possono persistere nell’atmosfera per alcuni giorni o fino a diversi decenni, e la loro riduzione può avere benefici quasi immediati per la salute e il clima.

Le Nazioni Unite ricordano inoltre che l’inquinamento atmosferico ha anche  un costo economico elevato per la società a causa del suo impatto negativo sulla produttività dei lavoratori e i costi sanitari. Investire, dunque, nella riduzione dell’inquinamento atmosferico è anche importante per aiutate l’economia. È per questo che nel documento finale della Conferenza delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile (Rio-20) del 2012, intitolato «The Future We Want«, i Paesi si sono impegnati a promuovere politiche di sviluppo sostenibile che supportino una migliore qualità dell’aria nella costruzione a lungo termine di città e insediamenti umani.

Inoltre, l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile definisce una tabella di marcia e degli obiettivi per  la protezione dell’ambiente e la prosperità per tutti. Tra i 17 obiettivi fissati  la riduzione dell’inquinamento atmosferico è fondamentale. Dunque gli Stati membri delle Nazioni Unite hanno riconosciuto la necessità di ridurre significativamente il numero di decessi e malattie da sostanze chimiche pericolose, nonché l’inquinamento e la contaminazione dell’aria, dell’acqua e del suolo, e di ridurre l’impatto ambientale pro capite entro il 2030, anche con particolare attenzione alla qualità e alla gestione dell’aria, compresi i rifiuti comunali. Si tratta ora di rispettare gli impegni.

di Anna Lisa Antonucci