· Città del Vaticano ·

Nuovi sbarchi a Lampedusa

Alarm Phone chiede aiuto per 71 migranti in mare

Barcone alla deriva nel Mediterraneo
03 agosto 2020

Prosegue l’emergenza sbarchi nel Mediterraneo, con nuovi arrivi a Lampedusa. In acque maltesi, 72 persone su un gommone e altre 22 su un secondo barcone, ormai senza carburante, sono rimasti in attesa dei soccorsi. Lo ha segnalato l’organizzazione non governativa Alarm Phone, lanciando l’allarme sabato scorso per circa 71 migranti, tra cui donne e bambini, partiti dalla Libia che si trovavano in difficoltà in zona Sar (Search and rescue — Ricerca e soccorso) maltese.

«Abbiamo perso il contatto con le 71 persone in pericolo a bordo di un gommone. Erano disperati (...) Temiamo un respingimento verso la Libia», scrive su twitter Alarm Phone. Domenica pomeriggio l’ong ha lanciato una richiesta di aiuto per un’altra imbarcazione in difficoltà in acque maltesi dopo essere stata contattata da 22 persone in fuga dalla Libia. «Le autorità sono informate. Chiediamo al Rcc di Malta di non ritardare ancora una volta i soccorsi» scrive la ong.

A Lampedusa prosegue intanto incessante il transito di migranti, nonostante l’allarme lanciato nelle ultime ore dal sindaco, il quale aveva paventato la chiusura del Centro che ospita gli immigrati, a rischio collasso dopo aver raggiunto quasi la soglia di mille presenze. Nelle ultime ore si registrano una trentina di nuovi arrivi con due approdi direttamente sulla terraferma e uno al porto. I migranti sono stati tutti trasferiti nell’hotspot, dove — dopo alcuni trasferimenti verso Porto Empedocle per alleggerire la struttura — resteranno 712 persone.

Anche ieri, dopo gli ultimi sbarchi, sono giunti sul posto gli operatori per eseguire i tamponi, ma la maggior parte degli ospiti, è stato constatato, non indossa le mascherine. Proprio per far fronte a una situazione sempre più critica, nelle prossime ore è atteso, davanti a Lampedusa, l’ancoraggio della nave con mille posti per alleggerire la struttura sull’isola e quella di Porto Empedocle.

Parallelamente, sull’altro versante dello Stivale, sono esplose di nuovo le tensioni nel ghetto di Borgo Mezzanone, alle porte di Foggia. Nell’insediamento abusivo, immerso nelle campagne pugliesi, una rissa tra diversi migranti è sfociata la notte scorsa nell’incendio di una decina di baracche e nel ferimento di tre persone.

Sul fronte politico prosegue invece l’attenzione verso gli sbarchi dalla Tunisia del ministro degli Esteri italiano, Luigi Di Maio, il quale nei giorni scorsi aveva annunciato la sospensione dei fondi per la cooperazione. E a proposito della nuova ondata migratoria dalla Tunisia, da Berlino arrivano manifestazioni di solidarietà nei confronti delle autorità italiane: «Non lasciamo l’Italia da sola, non ripetiamo errori del passato». Lo ha affermato il ministro degli esteri tedesco, Heiko Maas, sottolineando che «l’Italia è stata colpita di sorpresa da una forte ondata di migranti dalla Tunisia nelle scorse settimane». «Di importanza decisiva è anche la collaborazione con i paesi di provenienza», continua Maas. «Per questo scopo ci impegneremo nell’ambito della presidenza del semestre europeo», che fino a dicembre è della Germania, ha concluso il ministro. «Adesso serve una risposta di tutta l’Europa» ha ribadito Di Maio.