· Città del Vaticano ·

All’Angelus il Papa chiede l’attuazione della risoluzione dell’Onu per l’assistenza umanitaria delle popolazioni colpite dal virus

Cessate-il-fuoco globale e immediato per contrastare la pandemia

AAAtopPapa_6_.jpg
06 luglio 2020

Appello del Papa per un «cessate-il-fuoco globale e immediato» che garantisca «la pace e la sicurezza indispensabili per fornire l’assistenza umanitaria così urgentemente necessaria» alle popolazioni delle zone di conflitto colpite dalla pandemia.

Al termine dell’Angelus di domenica 5 luglio — recitato con i fedeli riuniti in piazza San Pietro nel rispetto delle misure di sicurezza adottate per evitare il diffondersi del contagio — il Pontefice ha rilanciato la risoluzione approvata in questi giorni dal Consiglio di sicurezza dell’Onu, che invoca, tra l’altro, la fine delle ostilità «per affrontare le devastanti conseguenze del virus covid-19». Una richiesta «lodevole» l’ha definita Francesco, esortando ad attuarla «effettivamente e tempestivamente per il bene di tante persone che stanno soffrendo. Possa questa risoluzione del Consiglio di sicurezza — è stato il suo auspicio — diventare un primo passo coraggioso per un futuro di pace».

In precedenza, nel commentare il brano evangelico della liturgia domenicale (Matteo 11, 25-30), il Papa aveva ricordato che la vera saggezza non è di coloro che «presumono di essere sapienti» ma viene da un «cuore aperto e fiducioso verso il Signore». Da qui l’invito ad accogliere «il ristoro» offerto da Gesù «agli affaticati e oppressi»: un aiuto che «non è — ha spiegato — un sollievo soltanto psicologico o un’elemosina elargita, ma la gioia dei poveri di essere evangelizzati e costruttori della nuova umanità». Ed è, ha aggiunto, «un messaggio per la Chiesa, chiamata a vivere le opere di misericordia e a evangelizzare i poveri, ad essere mite, umile».

L'Angelus