· Città del Vaticano ·

Toccante lettera di Francesco al campione in coma da venerdì scorso dopo un grave incidente

Con Alex Zanardi nel segno dell’inclusione

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24 giugno 2020

È proprio nello stile di Alex Zanardi — rilanciato da Papa Francesco in una toccante lettera al campione in coma da venerdì dopo un grave incidente — l’asta solidale We Run Together. L’iniziativa (www.charitystars.com/WeRunTogether), sostenuta dal Pontefice anche con doni personali e che sta coinvolgendo sempre più atleti e squadre, non è infatti “solo” una raccolta di fondi per il personale degli ospedali di Bergamo e Brescia, in prima linea contro il coronavirus.

In realtà “Noi corriamo insieme”, come ha fatto presente il Pontefice ricevendo Athletica Vaticana il 20 maggio scorso, è “un motto” che esprime bene l’idea di sport, e anche di società, oggi urgente più che mai: testimoniare quella “bellezza” capace di andare “al passo del più debole”, dando realmente a tutti “la stessa dignità”: sia un campione olimpico, un carcerato, un migrante, una persona con disabilità mentale o fisica.

Una visione dello sport che il Papa ha riaffermato nella lettera a Zanardi, pubblicata dalla «Gazzetta dello sport» nell’edizione di mercoledì 24 giugno: «Carissimo Alessandro, la sua storia è un esempio di come riuscire a ripartire dopo uno stop improvviso. Attraverso lo sport hai insegnato a vivere la vita da protagonisti, facendo della disabilità una lezione di umanità. Grazie per aver dato forza a chi l’aveva perduta». Francesco non ha mancato di assicurare la propria preghiera a Zanardi e ai suoi familiari.

E in questi giorni, dall’8 giugno fino all’8 agosto, We Run Together sta riaffermando che sì, lo sport “secondo Papa Francesco” — e anche secondo Zanardi — è possibile. Con Athletica Vaticana lo stanno ripetendo grandi campioni ma anche donne e uomini — e non mancano, in pole position, bambini e anziani — che nello sport riconoscono un’opportunità di inclusione, di educazione, di amicizia, di crescita umana e spirituale con i fatti e non a chiacchiere.

Valga per tutte, appunto, proprio la testimonianza di Alex Zanardi, tra i primissimi ad aderire con entusiasmo a We Run Together donando il body indossato per vincere la medaglia d’oro alle Paralimpiadi di Rio de Janeiro. E proprio a due rappresentanti di Athletica Vaticana — Massimiliano Coluccio ed Emiliano Morbidelli, insieme a Tiziano Monti e alla sua handbike — Zanardi avrebbe consegnato il testimone della staffetta Obiettivo Tricolore da lui pensata per unire l’Italia attraverso il coraggio di oltre 50 atleti con disabilità che, dal nord al sud, stanno portando la loro voglia di vivere tra la gente.

Ma il testimone che Zanardi stava portando verso Montalcino e, poi, Tarquinia non è rimasto a terra nell’incidente della sera del 19 giugno. Quel testimone, anche attraverso Athletica Vaticana, sta ancora “correndo” in handbike sulle strade d’Italia. Con arrivo il 28 giugno a Santa Maria di Leuca.

Così come sta continuando l’asta We Run Together, giunta al terzo “lotto”. Per chi lo desidera è ora a disposizione la storica canottiera che i mitici Harlem Globetrotters hanno donato al Papa, nominandolo “onorario” del team, in occasione dei 90 anni della loro attività. È, appunto, uno degli oggetti sportivi che Francesco ha voluto personalmente donare per la raccolta fondi.

Fino al 3 luglio — poi saranno presentati altri “pezzi” — all’asta ci sarà anche un allenamento con Yeman Crippa, star del mezzofondo mondiale: nato in Etiopia, era in un orfanotrofio ad Addis Abeba quando è stato adottato, con i suoi 8 fratelli, da una famiglia milanese. Primatista italiano dei 10.000 metri, è testimone di inclusione concreta attraverso lo sport. Così come lo sono Monica Contrafatto e Nicole Orlando. La prima ha perso una gamba in un attentato in Afghanistan dove era in servizio come militare nella missione di pace: in ospedale ha visto in tv le Paralmpiadi di Londra e ha deciso di rimettersi in gioco, tanto che nell’edizione successiva, a Rio de Janiero, era sul podio dei 100 metri con la sua protesi.

Nicole Orlando, invece, ha trovato proprio nella sindrome di Down l’opportunità di vincere chili di medaglie sportive ma soprattutto di primeggiare nella “corsa della vita”, come le ha riconosciuto anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, indicandola agli italiani come donna da imitare.

Sono, inoltre, ora a disposizione il pettorale e la tuta da gara di Dorothea Wierer: tre volte campionessa mondiale di biathlon, due volte vincitrice della coppa del mondo, due bronzi olimpici. Insomma, una delle più forti atlete di tutti i tempi nella sua specialità.

Presenti nell’asta anche due fenomeni del pugilato di ieri e di oggi con “oggetti” a loro cari: Nino Benvenuti e Clemente Russo. Inoltre la campionessa olimpica Giulia Quintavalle ha donato il suo “judogi” autografato. La nazionale italiana di volley, maschile e femminile, è scesa in campo con le magliette autografate dei due capitani: Ivan Zaytsev e Cristina Chirichella.

E c’è poi l’idea della “cultura dell’incontro” nella possibilità di condividere un allenamento a Cortina e a San Vigilio di Marebbe con tre campioni dello sci mondiale: Kristian Ghedina e i fratelli Manfred e Manuela Mölgg.

Fino all’8 agosto gli atleti si alterneranno, ogni dieci giorni. Già pronti Alessandro Del Piero, Javier Zanetti, Carolina Kostner e Massimiliano Rosolino insieme alle squadre di calcio Juve, Milan, Roma, Lazio e Fiorentina.

Intanto nei primi due “lotti” — oltre alla bicicletta di Peter Sagan donata dal Papa — avevano preso parte all’asta, tra gli altri, lo stesso Alex Zanardi e anche Francesco Totti, la scuderia Ferrari, Federica Pellegrini, Tania Cagnotto, l’equipaggio di Luna Rossa, Filippo Tortu, Sofia Goggia, i fratelli Abbagnale, Gianmarco Tamberi, Antonio Rossi, Bebe Vio, Arianna Fontana. Mentre Pietro Mennea è stato ricordato con un suggestivo amarcord. Per ogni informazione: www.athleticavaticana.org.

di Giampaolo Mattei