· Città del Vaticano ·

Dopo il disastro aereo di Karachi

Pakistan, non si fermano le ricerche dei superstiti

TOPSHOT - Rescue workers gather at the site after a Pakistan International Airlines aircraft crashed ...
23 maggio 2020

«Tutto quello che potevo vedere attorno a me era fuoco, solo fuoco»: questo un passaggio della drammatica testimonianza riportata dalla Bbc di Muhammad Zubair, uno dei soli due sopravvissuti al disastro aereo di ieri a Karachi, Pakistan, che secondo un bilancio provvisorio ha causato almeno 97 morti.

Un disastro, racconta il testimone, di cui nessuno aveva il minimo sentore, avvenuto improvvisamente in fase di atterraggio: «Nessuno ha avuto l’impressione che l’aereo stesse per schiantarsi. Lo stavano pilotando in modo fluido, tranquillo». Poi, l’improvviso, traumatico schianto: Zubair racconta di aver perso conoscenza.

Poi, ripresa conoscenza, «attorno a me sentivo urla da tutte le direzioni, di bambini e adulti. E vedevo solo fiamme». Quindi, «mi sono slacciato la cintura di sicurezza e ho visto un varco, della luce. Sono andato in quella direzione, da dove proveniva la luce. E sono saltato giù per circa tre metri. A quel punto ero salvo».

La dinamica dell’incidente è ancora poco chiara. Il velivolo era «in avvicinamento sulla pista quando il pilota ha indicato che aveva un problema tecnico ed ha continuato a girare in quota» ha riferito il capo della compagnia Pakistan International Airlines (Pia), Arshad Malik. La scatola nera è stata recuperata e potrà chiarire la dinamica di quanto accaduto.

Il sito di monitoraggio aereo liveatc.net ha pubblicato quella che sarebbe stata l’ultima conversazione tra pilota e torre: «Ho perso due motori» avrebbe detto, prima di lanciare la ripetuta richiesta di soccorso. E scomparire dai radar, prima di precipitare.

L’impatto al suolo è avvenuto in un quartiere a 3 chilometri dall’aeroporto, densamente popolato. «Un boato enorme, tanto fumo e fuoco, almeno quattro edifici crollati» una delle testimonianze di chi è scampato al disastro.

«Stavo lasciando la moschea quando ho visto l’aereo inclinarsi da un lato, era così basso che le pareti tremavano» ha raccontato un ragazzo di 14 anni.

Soccorritori ed esercito, che hanno isolato l’area, si sono trovati di fronte a montagne di detriti sotto cui scavare. Oltre alle vittime dell’aereo si teme che ce siano a decine anche tra gli abitanti del quartiere che si trovavano in casa al momento dello schianto, avvenuto alle 14.45 locali. Decine di corpi, ed anche diversi feriti, sono stati portati negli obitori e negli ospedali, ma le ricerche per determinare l’esatto numero di vittime richiederanno molto tempo.

Intanto, il portavoce della Pia, Abdullah Hafeez, ha affermato che a bordo dell’A320, decollato da Lahore, si trovavano 91 passeggeri e otto membri dell’equipaggio. Le cause dello schianto sono ancora da chiarire. I media locali, tuttavia, hanno parlato di un possibile guasto tecnico.