Dopo essere stata così duramente colpita dal coronavirus l’Università Pontificia Salesiana ritorna alla vita celebrando una vita. Quella del professore emerito don Agostino Favale sdb, che domani 20 maggio compie 100 anni. Un compleanno sempre importante ma che nel contesto delle sofferenze patite nelle ultime settimane dall’ateneo romano assume un significato speciale per tutta la comunità accademica, presso la quale don Agostino ancora oggi risiede nell’attigua infermeria. Favale, nato il 20 maggio 1920 a Ceresole d’Alba (Cuneo) ha sviluppato la sua vocazione di salesiano in terra di missione, in Mato Grosso, per poi tornare nel 1947 in Italia dove è stato ordinato e ha completato gli studi all’Università Gregoriana e al Pontificio Ateneo Salesiano di Torino in cui ha insegnato Storia ecclesiastica medioevale, moderna e contemporanea. Nel 1965, con la nascita della nuova Università Pontificia Salesiana a Roma, si è trasferito in questa realtà dove è stato il primo direttore dell’Istituto di teologia spirituale. Ha al suo attivo diciannove libri e decine di altri interventi su libri e riviste, come coautore e conferenziere. È stato consultore della Congregazione delle cause dei santi e della Congregazione per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica, ma soprattutto il suo lavoro ha lasciato un segno indelebile in generazioni di studenti per l’impronta sempre attenta alla dimensione umana. «L’Osservatore Romano» si associa alle felicitazioni della comunità accademica per don Agostino Favale.
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19 maggio 2020
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