· Città del Vaticano ·

01 aprile 2019

L’olfatto

Con questo numero la redazione interrompe, dopo sette anni, la pubblicazione di «donne chiesa mondo». Constatiamo infatti che non ci sono più le condizioni per continuare la nostra collaborazione con «L’Osservatore Romano». Il mensile era nato da una iniziativa femminile autonoma, realizzato da un gruppo di donne che si erano aggregate nel corso degli anni, ed era stato approvato e sostenuto da due papi, Benedetto XVI e Francesco. Si trattava per il Vaticano di un’esperienza nuova per la sua autonomia, premiata dall’attenzione e dell’interesse di cui il mensile, pubblicato in spagnolo da «Vida Nueva», in francese da «La Vie» e in inglese diffuso in rete, gode nei media di tutto il mondo.

Questa linea non ha trovato l’appoggio della nuova direzione dell’Osservatore Romano, indirizzata piuttosto a depotenziare «donne chiesa mondo», avviando collaborazioni e iniziative che appaiono concorrenziali, con l’effetto di mettere le donne l’una contro l’altra invece di sollecitare confronti aperti, e dimostra così di non considerare i membri della redazione interlocutori sufficientemente “affidabili”.

Si torna così alla selezione delle donne che parte dall’alto, alla scelta di collaboratrici che assicurano obbedienza, e si rinuncia a ogni possibilità di aprire un vero dialogo, libero e coraggioso, fra donne che amano la Chiesa nella libertà e uomini che ne fanno parte. Si torna all’autoreferenzialità clericale e si rinuncia a quella parresia tante volte chiesta da papa Francesco, nella cui parola e nel cui magistero tanto ci riconosciamo.

Di conseguenza non possiamo che dichiarare concluso il nostro lavoro, interrotto bruscamente benché ci siano ancora progetti aperti — per esempio l’approfondimento dei cinque sensi — e articoli commissionati o addirittura scritti. Ma riteniamo necessaria questa scelta per salvaguardare la nostra dignità ed evitare così il processo di logoramento purtroppo già in corso. (lucetta scaraffia)

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