
Mirella Armiero «Un pensiero ribelle. Maria Bakunin,
la Signora di Napoli» Solferino, Milano 2025
All’inizio del Novecento Napoli è ancora una capitale della grande cultura europea. Ed è qui che si forma e si afferma una delle prime scienziate italiane, la prima laureata in chimica, che scalerà rapidamente le vette accademiche. Maria Bakunin, detta Marussia, nata nel 1873 in Siberia ufficialmente dalla giovane Antossia Kwiatowska e da Michail Bakunin, che aveva 26 anni più di lei e attizzava fuochi rivoluzionari in tutta Europa. Maria rivendicò sempre di essere la figlia del teorico dell’anarchismo, anche se è stato provato che suo padre era l’avvocato anarchico napoletano Carlo Gambuzzi. Di fondamentale importanza alla fine dell’Ottocento la sua laurea in chimica e il matrimonio con il suo professore Agostino Oglialoro Todaro che fonderà con altri la scuola di via Panisperna a Roma. Nel 1905 Maria Bakunin è socia dell’Accademia Pontaniana e della Società Nazionale di Lettere, Scienze e Arti in Napoli. Dal 1909 è professore ordinario di Chimica applicata.Colpita duramente dal suicidio dell’amato nipote, il famoso matematico Renato Caccioppoli, Marussia Bakunin morirà l’anno dopo, nel 1960, a 87 anni.
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