Nella basilica Vaticana la Messa “Pro eligendo Romano Pontifice”
presieduta dal cardinale decano Giovanni Battista Re

Comunione e unità
in un tornante della storia difficile e complesso

 Comunione e unità  in un tornante della storia difficile e complesso  QUO-104
07 maggio 2025

Il Conclave lasci cadere ogni considerazione personale
e abbia a cuore il bene della Chiesa e dell’umanità


In questo «tornante della storia tanto difficile e complesso», sia eletto il Papa «di cui la Chiesa e l’umanità hanno bisogno». Il decano del Collegio cardinalizio, Giovanni Battista Re, ha espresso questo auspicio nell’omelia pronunciata stamani, mercoledì 7 maggio, durante la messa Pro eligendo Romano Pontifice presieduta all’altare della Confessione nella basilica di San Pietro. Cinquemila i fedeli presenti e 220 i cardinali concelebranti, elettori e non elettori, i cui paramenti liturgici di colore rosso risaltavano sullo sfondo del luogo di culto.

Tre in particolare — ha sottolineato il cardinale Re — i compiti a cui è chiamato ogni successore di Pietro: in primo luogo, l’amore «fino al dono completo di sé», secondo quel comandamento che Gesù ha definito «nuovo» e che rappresenta «la sola forza capace di cambiare il mondo». Quindi, l’impegno a «far crescere la comunione», che non sia «autoreferenziale, ma tutta tesa alla comunione fra le persone i popoli e le culture, avendo a cuore che la Chiesa sia sempre “casa e scuola di comunione”».

Infine, il «forte richiamo» a «mantenere l’unità della Chiesa», quella che «non significa uniformità, ma salda e profonda comunione nella diversità, purché si rimanga nel Vangelo».

Non ha mancato, poi, il decano di ricordare l’atto di «massima responsabilità umana ed ecclesiale», nonché la «scelta di eccezionale importanza» alla quale sono chiamati i partecipanti al Conclave: quella di «porre le “somme chiavi”» — mirabilmente descritte da Dante — «nelle mani giuste». Perché l’elezione del nuovo Papa «non è un semplice avvicendarsi di persone, ma sempre l’Apostolo Pietro che ritorna».

Al termine della celebrazione eucaristica — durante la quale è stata elevata anche un’intenzione di preghiera per il defunto Papa Francesco — i cardinali elettori sono rientrati nella loro residenza alla Domus Sanctae Marthae, in Vaticano. Quindi, nel pomeriggio, danno vita alla suggestiva processione dalla Cappella Paolina alla Cappella Sistina, dove, dopo aver prestato solenne giuramento, ascoltano la meditazione proposta dal cardinale cappuccino Raniero Cantalamessa, al termine della quale iniziano le procedure disposte dalla Costituzione apostolica Universi dominici gregis per l’elezione del Pontefice.

L’omelia del cardinale decano Giovanni Battista Re

La cronaca