Il Papa alla plenaria del Dicastero per la comunicazione

Connettere persone e culture tenendo accesi i riflettori sugli ultimi

 Connettere persone  e culture  tenendo accesi  i riflettori sugli ultimi  QUO-248
31 ottobre 2024

Mantenere i riflettori accesi sui poveri, i migranti, le vittime di guerra, gli ultimi. È il mandato affidato da Papa Francesco ai partecipanti alla plenaria del Dicastero per la comunicazione, ricevuti stamani in udienza. Agli operatori del settore, il Pontefice ricorda «l’indentikit del buon comunicatore», ovvero di colui che, saldo nella verità, si adopera per la giustizia e per la pace, costruendo ponti e non muri.

Centrale, nella riflessione, il «sogno» di una comunicazione che si fa «comunione», riuscendo a connettere «persone e culture»; una narrazione «da cuore a cuore» capace di andare oltre i facili slogan. Non manca, nel discorso, l’incoraggiamento a non aver paura del mondo digitale, purché esso non finisca per «banalizzare» la realtà o «surrogare» l’incontro reale con quello virtuale.

Riflettendo poi sulla concretezza della professione giornalistica, il Vescovo di Roma esorta il Dicastero a sviluppare la creatività per riuscire a raccontare e valorizzare ogni angolo di mondo, anche a fronte di una riduzione delle spese.

Infine, in vista dell’imminente Giubileo, il Papa sprona i comunicatori cristiani alla testimonianza di quelle «fiammelle di speranza» che sono le «piccole e grandi storie di bene».

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