All’udienza generale il Pontefice torna a ricordare i conflitti in Ucraina, Palestina, Israele, Myanmar

Lottiamo per la pace

 Lottiamo per la pace  QUO-235
16 ottobre 2024

«Preghiamo per la pace e lottiamo per la pace»: è stata l’invocazione di Papa Francesco al termine dell’udienza generale di oggi, mercoledì 16 ottobre, elevata insieme con l’invito a non dimenticare «i Paesi in guerra: la martoriata Ucraina, la Palestina, Israele, Myanmar». Perché, ha spiegato, «la guerra sempre, sempre, è una sconfitta».

In precedenza salutando i fedeli presenti in piazza San Pietro con i polacchi aveva parlato della conferenza dedicata al beato don Jerzy Popiełuszko, tenutasi a Roma nel 40° anniversario del suo martirio, e con gli spagnoli aveva ricordato che domenica prossima si celebrerà la Giornata missionaria mondiale, durante la quale canonizzerà quattordici beati, esortando a conoscere questi santi e a chiedere la loro intercessione, poiché sono una chiara testimonianza dell’azione dello Spirito Santo nella vita della Chiesa. E proprio al Paraclito aveva dedicato la catechesi proseguendo il ciclo sul tema «lo Spirito e la Sposa» e passando da ciò che sul primo «ci è stato rivelato nella Sacra Scrittura», illustrato nelle riflessioni precedenti, «a come Egli è presente e operante» nel contesto attuale.

In particolare, il Pontefice ha assicurato che «la vita data dallo Spirito Santo è eterna». E di conseguenza «la fede ci libera dall’orrore di dover ammettere che tutto finisce qui, che non c’è alcun riscatto per la sofferenza e l’ingiustizia che regnano sovrane sulla terra».

Un altro aspetto affrontato in proposito è stato quello ecumenico: «Fra i cristiani ci sono tante differenze — ha osservato —: questo è di questa scuola, dell’altra; questo è protestante, quello...». Ma «l’importante è che queste differenze siano riconciliate, nell’amore di camminare insieme».

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