Nel briefing è stato condiviso il racconto del vivace dialogo in Aula Paolo vi

La voce di una mamma

 La voce di una mamma  QUO-229
09 ottobre 2024

La testimonianza più applaudita in Aula Paolo vi l’ha condivisa una mamma, fortemente preoccupata per i propri figli tanto da chiedere al Sinodo una parola di aiuto per crescerli nella fede cristiana. Sì, le donne continuano a essere protagoniste nei lavori ed è stato anche chiesto di coinvolgerle di più nei ruoli diplomatici in contesti di guerra. È quanto è stato riferito oggi, mercoledì 9 ottobre, nel briefing per i giornalisti nella Sala stampa della Santa Sede, iniziato alle 13.30 e introdotto dal vice direttore Cristiane Murray.

A dare conto dei lavori di ieri pomeriggio e di questa mattina (343 i presenti in Aula, Papa Francesco era in piazza San Pietro per l’udienza generale) sono stati Paolo Ruffini, prefetto del Dicastero per la comunicazione e presidente della Commissione per l’informazione sinodale, e Sheila Pires, segretaria della stessa Commissione.

Gli interventi, hanno fatto presente i due, sono stati «tutti concentrati sul tema del discernimento ecclesiale, quindi soggetti e criteri, diversi livelli di responsabilità, il ruolo dei ministri ordinati». Precisamente, ha reso noto Pires, «su questo tema gli interventi liberi» sono stati «35 ieri pomeriggio e 21 questa mattina. Poi si è proceduto con spazi più ampi di discussione e confronto nei vari tavoli».

«Il ruolo dei laici, la loro collaborazione con i vescovi e i sacerdoti, il loro coinvolgimento nei processi decisionali, è stato uno dei temi che è maggiormente emerso nei vari interventi pubblici» ha riferito Pires. «Più nel dettaglio, è stata sottolineata l’importanza di incoraggiare la collaborazione tra sacerdoti e laici e la necessità di una maggiore partecipazione dei laici — uomini e donne — nei ruoli di leadership». In particolare, è stato riconosciuto che «la presenza dei laici è indispensabile, cooperano per il bene della Chiesa». In un intervento, inoltre, è stata avanzata la proposta di consultare il popolo di Dio sulla idoneità dei candidati al sacerdozio e all’episcopato: «Il vescovo decide, ma in una Chiesa sinodale è il Popolo di Dio che si deve sentire responsabile nella scelta» e conoscere inoltre «le esigenze del profilo umano e spirituale che devono avere i candidati».

Un’altra proposta — ha proseguito la segretaria della Commissione per l’informazione — ha riguardato l’importanza di «approfondire la riflessione sul ruolo dei laici nell’esercizio pastorale nelle parrocchie, perché molti sacerdoti non hanno la vocazione a essere parroci, invece molti laici che vivono una vita matrimoniale e familiare serena possono svolgere funzioni nelle comunità».

Riguardo le donne — ha informato Pires — «ci sono state alcune proposte: ad esempio, evitare ogni tipo di discriminazione sessuale nell’accolitato, riconoscere maggiormente» il loro «contributo anche nei processi decisionali e, proposta ancora più concreta, affidare alle donne il ministero dell’ascolto. Cioè pensare all’ascolto come ministero prevalentemente femminile, complementare a quello del parroco, del diacono, del catechista».

«Le donne sanno ascoltare, ascoltano in modo diverso — è stato detto in Aula — e potrebbero farlo come servizio, totalmente diverso rispetto alla confessione». È stata anche «avanzata la proposta di coinvolgere di più le donne nella diplomazia in un mondo diviso e in guerra».

Nel rilanciare la condivisione dei temi proposti negli interventi delle sessioni di ieri e di stamani, Ruffini ha evidenziato che i partecipanti al Sinodo hanno indicato «la necessità di connettersi con le nuove generazioni attraverso la pastorale digitale». È stato fatto poi l’esempio di tanti giovani in Africa che «vanno in Chiesa, hanno talento, energia e fede» e che quindi «devono essere parte del discernimento ecclesiale». Ed è stato proposto di affidare proprio ai giovani la pastorale giovanile: insomma, «giovani-giovani, non adulti che fanno i giovani» è stato detto, «così da porsi in dialogo con i coetanei intrappolati in ideologie “new age” o nichiliste».

Un intervento ha riproposto «la situazione drammatica — ha detto Ruffini — che vivono tanti bambini nel mondo: bambini costretti a contrarre il matrimonio da giovani per motivi familiari; bambine forzate alla prostituzione; minori vittime di traffico di esseri umani». E si è parlato anche di «seminaristi che vengono da famiglie non cristiane, o che sono costretti al sacerdozio per onore, di persone che devono fare i conti con la propria omosessualità».

Il prefetto del Dicastero per la comunicazione ha evidenziato che «sono state ricordate, a riguardo, le parole del Papa: il Sinodo non ha l’obiettivo di produrre documenti, ma ispirare azioni. Quindi è stato ribadito che non basterà soltanto ascoltare le voci cristiane e parrocchiali, ma le voci coraggiose che vengono dall’esterno, così da creare spazi sicuri perché le persone si facciano avanti».

In Aula, ha fatto presente Ruffini, «c’è stata la testimonianza — molto ascoltata e applaudita — di una mamma che si è detta preoccupata del fatto che “c’è poco o nulla sulla iniziazione infantile: cosa dice l’assemblea sul ruolo di genitori, nonni, padrini cristiani nel contribuire alla sinodalità sull’ascolto e il discernimento sin dall’infanzia? Bisogna crescere i figli affinché da grandi vadano verso Cristo”». Il Documento finale, perciò, ha chiesto la donna, dovrebbe «incoraggiare i ruoli di corresponsabilità dei genitori». E un focus c’è stato anche sul tema della «famiglia come modello di sinodalità».

È stato fatto, quindi, riferimento «alla necessità di accompagnare le vittime di abusi all’interno della Chiesa. È stato evidenziato che la Chiesa deve avvicinarsi ai vulnerabili e che il potere deve essere un servizio e mai clericalismo». Allo stesso modo, ha riferito il prefetto, «si è chiesto di ridare una maggiore centralità ai poveri, anche nella formazione del clero. In particolare, “i poveri sono più vicini al cuore di Dio, hanno un’autorità” — è stato detto — e “li vediamo come oggetti del ministero e della missione ma mai come ministri”».

In Aula, ha proseguito Ruffini, «si è parlato dei sacerdoti, in particolare della loro solitudine, anche per sovraccarico di compiti. In tal senso, è stato sottolineato che una certa distanza dei preti dalla sinodalità deriva dal fatto che molti di loro hanno pesi incombenti, gestiscono diverse comunità e hanno un peso amministrativo forte». Il Sinodo dovrebbe riuscire a ravvivare la loro vocazione. «Si è proposto, quindi, di dotare di consigli economici ogni parrocchia e possibilmente anche strutture che coinvolgano più parrocchie per aiutare i parroci nel loro servizio».

Forte, inoltre, è stato «l’invito al dialogo, tra le Chiese e nella Chiesa». E, ha riferito Ruffini, «è intervenuto, portando il suo saluto, il vescovo cinese Giuseppe Yang che ha lodato il beneficio portato dall’Accordo del 2018 tra Santa Sede e Cina».

Infine un intervento ha proposto all’assemblea di concentrarsi più sulla realtà, anche nella redazione del Documento finale. Usando una metafora calcistica, ha concluso Ruffini, è stato detto che sembra che la Chiesa invece di giocare la partita sia concentrata sull’allenamento. Come se si stesse scrivendo un manuale di allenamento, in un ritiro permanente, invece del diario della missione.

Da ultimo Ruffini ha riferito che al termine il cardinale segretario generale Mario Grech ha dato lettura di un comunicato del cardinale Víctor Manuel Fernández, prefetto Dicastero per la Dottrina della Fede, nel quale si specifica che il tema del Gruppo di studio n. 5 — su «Alcune questioni teologiche e canonistiche intorno a specifiche forme ministeriali (RdS 8 e 9)», in particolare la partecipazione delle donne alla vita e alla guida della Chiesa — era già stato affidato al suddetto Dicastero prima della richiesta del Sinodo. Per cui il lavoro deve seguire le procedure del Dicastero stesso stabilite nel regolamento proprio, in vista della pubblicazione di un apposito Documento. Dopo aver ascoltato vescovi e cardinali della Feria iv , ora è nella fase di consulta: sono già stati consultati i consultori e le consultrici che forniscono la base del documento. La consulta è rivolta anche alle donne che non sono consultrici. Tutti i membri teologi e teologhe del Sinodo possono inviare pareri e sussidi nei prossimi mesi. Il giorno 18 due teologi sono disposti a ricevere proposte sul tema per iscritto o oralmente.

Ruolo dei diaconi, iniziazione cristiana e richiesta d’aiuto delle Chiese povere
di Alessandro Di Bussolo


Oggi pomeriggio la messa per il Sinodo e i Forum teologico-pastorali


Nel pomeriggio di oggi i partecipanti al Sinodo si uniscono alla messa secondo il rito maronita celebrata all’altare della Cattedra nella basilica di San Pietro, con inizio alle ore 16. Sono inoltre in programma un incontro della Commissione per la redazione del Documento finale e i primi due dei quattro Forum teologico-pastorali previsti. L’appuntamento per entrambi è alle ore 18: nell’aula della Curia dei gesuiti, per quello su «Il Popolo di Dio, soggetto della missione»;  e all’Augustinianum, per quello su «Il ruolo e l’autorità del Vescovo in una Chiesa sinodale». 

Domattina infine sesta sessione dei circoli minori, con l’elaborazione dei resoconti degli stessi.