Nuovo appello del Pontefice all’udienza generale dedicata all’opera missionaria di san Francesco Saverio

«Preghiamo perché torni
la pace in Ucraina»

 «Preghiamo perché  torni la pace in Ucraina»  QUO-114
17 maggio 2023

Una preghiera «per l’amata Ucraina» perché «si soffre tanto, lì»; un’invocazione al Signore in particolare «per i feriti, per i bambini, per quelli che sono morti» e affinché «torni la pace». Francesco torna a chiederle all’udienza generale di stamane, mercoledì 17 maggio, rivolgendosi ai fedeli presenti in piazza San Pietro e a quanti lo seguono attraverso i media. Con quelli di lingua araba ricorda che «nel mese dedicato alla Madonna si recita il santo Rosario» riproponendolo come «arma potente contro il male e mezzo efficace per ottenere la vera pace». A quelli polacchi parla della memoria liturgica, che ricorreva ieri, di sant’Andrea Bobola, gesuita, sacerdote e martire. «A lui affidiamo — esorta — tutte le questioni difficili» della Polonia «e quelle degli altri paesi, in particolare la questione della pace in Ucraina».

E a un altro santo della compagnia di Gesù, Francesco Saverio, il vescovo di Roma dedica la catechesi. Proseguendo il ciclo di riflessioni sulla passione per l’evangelizzazione — alla vigilia della solennità dell’Ascensione del Signore, che «invita a guardare al momento in cui Gesù, prima di salire al cielo, affida agli apostoli il mandato di portare il suo messaggio di salvezza fino agli estremi confini della terra» — il Papa come testimone esemplare di zelo apostolico sceglie colui che «è considerato il più grande missionario dei tempi moderni».

La catechesi

I saluti