All’udienza generale il Papa ripercorre il viaggio compiuto in Bahrein nel segno del dialogo e rilancia appelli per la fine delle guerre in Europa e nel mondo

Pace per gli ucraini
che soffrono per la crudeltà
dei mercenari

 Pace per gli ucraini che soffrono per la  crudeltà dei mercenari  QUO-256
09 novembre 2022

All’udienza generale, in piazza San Pietro, Papa Francesco ha pregato per la pace con i partecipanti all’assemblea internazionale dei superiori e delle superiore maggiori della Chiesa greco-cattolica ucraina. E ha baciato la bandiera del loro Paese dopo aver assicurato la propria vicinanza a quel martoriato popolo, invitando alla preghiera «per questa gente così tribolata e che soffre tanta crudeltà, da parte dei mercenari che fanno la guerra».

Anche nella catechesi, dedicata al viaggio in Bahrein, condensandone il significato in tre parole — dialogo, incontro e cammino — ha sottolineato: «Quanto bisogno abbiamo di incontrarci! Penso alla folle guerra di cui è vittima la martoriata Ucraina, e a tanti altri conflitti, che non si risolveranno mai attraverso l’infantile logica delle armi, ma solo con la forza mite del dialogo. Ma oltre l’Ucraina, pensiamo alle guerre che durano da anni... pensiamo alla Siria, ai bambini dello Yemen, al Myanmar: dappertutto! Le guerre distruggono l’umanità, distruggono tutto. I conflitti non vanno risolti attraverso la guerra».

Riferendosi inoltre al piccolo gregge dei cattolici nel Golfo, «per la maggior parte lavoratori immigrati» ha lodato «questi migranti, filippini, indiani e di altre parti, cristiani che si radunano e si sostengono nella fede e vanno avanti con gioia, nella certezza che la speranza di Dio non delude».

La catechesi

I saluti