Papa Francesco a Matera per la conclusione del 27° Congresso eucaristico nazionale

Il sogno
di una Chiesa eucaristica
pane spezzato per gli altri

 Il sogno di una Chiesa eucaristica pane spezzato per gli altri  QUO-220
26 settembre 2022

Nella Giornata mondiale del migrante e del rifugiato l’appello a costruire un futuro più inclusivo e fraterno


Da Matera, dove ieri ha celebrato la messa conclusiva del xxvii Congresso eucaristico nazionale, Papa Francesco ha rilanciato il “sogno” di «una Chiesa fatta di donne e uomini che si spezzano come pane» per quanti «masticano la solitudine e la povertà» o «sono affamati di tenerezza e di compassione... perché è venuto a mancare il lievito buono della speranza». Del resto, ha spiegato, «non c’è un vero culto eucaristico senza compassione per i tanti “Lazzaro” che anche oggi ci camminano accanto».

Nello stadio comunale della città lucana il Pontefice ha incentrato la propria omelia sulla parabola del “ricco epulone” proposta dal Vangelo domenicale. E ha “dolorosamente” constatato come essa sia «ancora storia dei nostri giorni: le ingiustizie, le disparità, le risorse della terra distribuite in modo iniquo, i soprusi dei potenti nei confronti dei deboli, l’indifferenza verso il grido dei poveri, l’abisso che ogni giorno scaviamo generando emarginazione — ha avvertito — non possono lasciarci indifferenti». Da qui l’invito a impegnarsi per «un’effettiva conversione dall’indifferenza alla compassione, dallo spreco alla condivisione, dall’egoismo all’amore, dall’individualismo alla fraternità». Al termine, all’Angelus, il Papa ha poi ricordato la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, esortando a impegnarsi «per un futuro in cui ogni persona trovi il suo posto», e ha invocato la materna intercessione della Vergine Maria «per i bisogni più urgenti del mondo», in particolare in Myanmar, Ucraina e Camerun.

L'omelia del Papa

L'Angelus