Una soluzione equa e giusta al dramma dell’amata
«I drammi degli ultimi mesi, che tristemente ci costringono a volgere lo sguardo all’est dell’Europa, non ci devono far dimenticare quello che da dodici anni si consuma nella vostra terra: l’amata e martoriata Siria». Lo ha sottolineato con forza il Papa ricevendo stamane i membri del Sinodo della Chiesa greco-melkita. Rimarcando come non si possa «permettere che anche l’ultima scintilla di speranza sia tolta dagli occhi e dai cuori dei giovani e delle famiglie» del Paese mediorientale e rinnovando il proprio appello affinché «si possa giungere ad una equa e giusta soluzione», il Pontefice ha ricordato le «migliaia di morti e feriti» e i «milioni di rifugiati» siriani. Parole, queste ultime, particolarmente significative nell’odierna Giornata mondiale del migrante e del rifugiato. «Se vogliamo cooperare con il nostro Padre celeste nel costruire il futuro, facciamolo insieme con i nostri fratelli e le nostre sorelle #migranti e #rifugiati. Costruiamolo oggi! Perché il futuro comincia oggi e comincia da ciascuno di noi», ha scritto Francesco in un tweet sull’account @Pontifex, rilanciando l’hashtag #WorldRefugeeDay.