Nell’est europeo

La Nato rafforza
il contingente in Europa

FILE PHOTO: NATO flag is seen during NATO enhanced Forward Presence battle group military exercise ...
25 gennaio 2022

Bruxelles , 25. Davanti al deteriorarsi della crisi nell’est dell’Ucraina, con i timori di un intervento militare russo che si fanno sempre più concreti , la Nato rafforza il contingente in Europa orientale, con una serie di Paesi alleati che annunciano l’invio di uomini e mezzi, compresi navi e aerei da combattimento.

La Danimarca invia una fregata nel Mar Baltico ed è pronta a schierare quattro caccia F-16 in Lituania. La Spagna invia navi per unirsi alle forze navali e valuta lo schieramento di cacciabombardieri in Bulgaria. La Francia si è detta disponibile a mandare truppe in Romania sotto il comando della Alleanza atlantica, mentre i Paesi Bassi invieranno due aerei da combattimento F-35 in Bulgaria. Anche gli Stati Uniti — che hanno già deciso di rifornire di armi l’Ucraina — stanno valutando l’invio di navi e aerei nei Paesi Baltici e dell’est Europa membri della Nato, secondo quanto scrive il quotidiano «The New York Times». Il Pentagono ha già annunciato di avere messo 8.500 soldati in stato di allerta, mentre il presidente Biden ha chiamato ieri sera per un giro di consultazioni i leader europei. «È molto chiaro che i russi non hanno alcuna intenzione ora di ridurre le tensioni» al confine con l’Ucraina, ha dichiarato il portavoce del Pentagono, John Kirby.

Non si è fatta attendere la replica del Cremlino. «La Russia non può ignorare le attività della Nato», ha dichiarato Dmitry Peskov, il portavoce del presidente, Vladimir Putin. «E il rischio che le forze armate ucraine mettano in scena provocazioni nel Donbass ora è più alto», ha aggiunto Peskov.

La diplomazia comunque non si ferma. Tra oggi e domani sono in programma una serie di colloqui tra le cancellerie occidentali per trovare uno sbocco alla crisi. «C’è spazio per la diplomazia, c’è spazio per la de-escalation», hanno sottolineato fonti dell’Eliseo nell’annunciare la visita odierna a Berlino del presidente francese, Emmanuel Macron, per incontrare il cancelliere tedesco, Olaf Scholz. Nei prossimi giorni Macron dovrebbe vedere anche Vladimir Putin.

«Se la diplomazia fallisce, siamo a buon punto nel preparare le risposte a una possibile aggressione russa e questa sarà sicuramente un’azione rapida e determinata, con una forte unità, non solo all’interno dell’Unione europea, ma anche a livello internazionale», ha assicurato in una nota l’Alto rappresentante dell’Ue per gli Affari esteri e la Politica di sicurezza, Josep Borrell.

Quella che si sta giocando è dunque una delicata partita a scacchi. Secondo molti osservatori, nessuno in realtà, nonostante minacce più o meno velate, sembra intenzionato a volere realmente una guerra. L’intento appare sostanzialmente quello di ribadire le proprie posizioni sullo scacchiere dell’est Europa, dove la Russia non vuole rinunciare alla sua sfera di influenza e la Nato non vorrebbe cedere ulteriori spazi. Mosca insiste soprattutto affinché l’Ucraina resti fuori dall’Alleanza atlantica. La disputa inoltre, semmai è sulla qualità e quantità della presenza militare occidentale nei Paesi vicini alla Federazione Russa.

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