Interventi del cardinale Parolin e dell’arcivescovo Gallagher

Negare la libertà religiosa è negare la natura umana

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01 ottobre 2020

Il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin è intervenuto al simposio sul tema «Promuovere e difendere la libertà religiosa a livello internazionale attraverso la diplomazia», che ha avuto luogo mercoledì 30 settembre all’ambasciata degli Stati Uniti d’America presso la Santa Sede. Nelle osservazioni conclusive, il porporato ha rimarcato come negare la libertà di religione significhi negare la natura dell’essere umano; mentre l’arcivescovo Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati, nelle considerazioni introduttive ha fatto notare che gli attacchi alla libertà religiosa non giungono solo sotto forma di persecuzione ma anche attraverso una vera colonizzazione ideologica. All’incontro sono intervenuti anche l’ambasciatore statunitense presso la Santa Sede, Callista Gingrich, e il segretario di Stato statunitense, Michael Richard Pompeo. L’indomani mattina, giovedì 1° ottobre, Pompeo è giunto in Vaticano per incontrare il cardinale Parolin, accompagnato dall’arcivescovo Gallagher. Il colloquio — come ha riferito il direttore della Sala stampa della Santa Sede — si è svolto «in un clima di rispetto, disteso e cordiale».

Le osservazioni conclusive del cardinale Parolin
Negare la libertà di religione significa negare la natura dell’essere umano

Le considerazioni introduttive dell’arcivescovo Gallagher
Gli attacchi non giungono solo sotto forma di persecuzione ma anche attraverso una vera colonizzazione ideologica