Per i più giovani
Il romanzo «Troppo lunga» di Nikola Huppertz

Ci insegnano a morire
ma non ci insegnano a vivere

 Ci insegnano a morire ma non ci insegnano  a vivere  QUO-201
02 settembre 2025
di Silvia Gusmano Ha 13 anni Magali Weill, è sveglia, attenta, talmente poco incentrata su di sé da decidere che sul diario che le è stato regalato racconterà non la sua, ma la vita «di tutti gli altri». Di altri come Joël Hummel, sedicenne bellissimo «e pure mezzo francese»; come la caotica famiglia Siemerding, con i suoi tanti figli e l’husky Snow; come l’anziano signor Krekeler (98 anni), elegante, educatissimo («Se anche qualcuno ti saluta, non significa affatto che si accorga sul serio della tua presenza. […] Il signor Krekeler, invece, ti vede, che tu lo voglia o no, e ti vede così nel profondo che ti senti colta in fragrante»); o come il singolare nipote di costui, Kieran (mingherlino, pieno di cerotti). Non è altruismo o empatia quella di Magali: ...

Questo contenuto è riservato agli abbonati

paywall-offer
Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati