Un grido di allarme

Un manifesto internazionale che rappresenta «un grido di allarme e di speranza» per il creato. È il documento Ecologia integrale: una narrazione per affrontare la crisi socio-ambientale planetaria, lanciato ieri, martedì 26 agosto, dalla Commissione per l’ecologia integrale e l’ecologia mineraria della Conferenza nazionale dei vescovi del Brasile (Ceem-Cnbb), in vista della 30ª Conferenza delle Parti della Convenzione delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (Cop30), in programma a Belém dal 10 al 21 novembre. La pubblicazione, disponibile in portoghese, spagnolo e inglese, propone una profonda riflessione e un invito all’azione di fronte alla crisi climatica globale. Alla luce dell’enciclica Laudato si’, il manifesto mette in guardia dalle false soluzioni che riducono l’ecologia a “un’estetica verde”, priva di giustizia, e denuncia la logica di morte presente nell’estrattivismo predatorio, nella finanziarizzazione della natura e nella cosiddetta transizione energetica che sacrifica territori vulnerabili.
Allo stesso tempo, il documento è anche un annuncio di speranza, «non una speranza passiva di pura attesa» — si legge nel testo — ma «la speranza dei martiri che hanno difeso le foreste, i fiumi, le montagne e la biodiversità, come Dorothy Stang, Berta Cáceres, Chico Mendes e tanti altri. Una speranza giusta che non muore con la violenza degli ingiusti, perché è un dono pasquale nato dal Risorto». «Possa questo manifesto — auspica la Commissione per l’ecologia integrale e l’ecologia mineraria — aprire nuove prospettive, non solo dalla fiducia negli sforzi umani ma anche dalla fiducia nel dono più grande della vita. Dio manifesta il Suo amore attraverso la misteriosa ingegneria universale, sempre in trasformazione».
Il prezioso strumento, al servizio delle comunità ecclesiali e pastorali, offre spunti di riflessione e percorsi per la costruzione dell’ecologia integrale, che passino attraverso l’esempio dei martiri della terra, l’ascolto dei popoli indigeni, la pratica dell’agroecologia, la sobrietà gioiosa e la spiritualità dell’interdipendenza con tutto il creato.
«Crediamo che l’anno 2025, Giubileo della speranza, della fraternità e dell’ecologia integrale, che coincide con la Cop30 in Brasile, rappresenti un momento cairologico, un tempo di grazia e di azione esplicita di Dio nella storia», afferma il manifesto: «Come disse il defunto Cardinale Claudio Hummes: “Se la nostra azione si protrae oltre, sarà troppo tardi”. Ora è il momento! Non c’è spazio per rinviare le azioni che definiranno il futuro dell’umanità e della terra».