I Mondiali per i trapiantati (e i donatori) a Dresda

Quando lo sport è rinascita

 Quando lo sport è rinascita  QUO-194
25 agosto 2025

Oltre 1530 atleti di 51 Paesi hanno partecipato alla 25ª edizione dei Campionati mondiali per trapianti che si sono svolti a Dresda dal 17 agosto a ieri. Su iniziativa della World Transplant Games Federation, affiliata al Comitato olimpico internazionale. Tra gli atleti, 115 sono persone che hanno donato un organo. La manifestazione, che ha preso le mosse nel 1978 a Portsmouth, nel Regno Unito, segue lo stile olimpico con edizioni estive e invernali: Perth 2023 e Bormio 2024 le edizioni precedenti.

Gli sport nel programma dei Giochi sono 17, compresi atletica, ciclismo, nuoto, triathlon, basket, volley, calcio, golf, tennis, squash, ping pong, bowling, bocce, badminton, tiro con l’arco.

L’Italia conta su una delle rappresentative più qualificate numericamente e anche nel medagliere (60 i podi). A Dresda gli italiani erano 59: 47 uomini e 12 donne. Lombardia, Trentino Alto Adige e Veneto le regioni con più atleti: il più giovane ha solo 9 anni (Giona Addorisio) il più anziano ne ha 83 anni (Enrico Dell’Acqua), entrambi trapiantati di fegato. Alla selezione italiana pensa l’associazione nazionale emodializzati, dialisi e trapianto (Aned). I responsabili parlano dei Giochi come «occasione di riscatto per i malati e di gratitudine per i donatori». Di più: «La partecipazione ai Mondiali è un atto di coraggio: se è vero che lo sport è vita, per milioni di persone è un’occasione di rinascita, il ritorno a un’esistenza piena».