Nelle trattative di pace mettere al primo posto

«Preghiamo perché vadano a buon fine gli sforzi per far cessare le guerre e promuovere la pace; affinché, nelle trattative, si ponga sempre al primo posto il bene comune dei popoli». Ha il pensiero rivolto alle iniziative in atto per far cessare il conflitto tra Russia e Ucraina, ma anche a quello in corso a Gaza il Papa quando all’Angelus domenicale del 17 agosto, in piazza della Libertà, davanti al portone del Palazzo Pontificio di Castel Gandolfo, pronuncia questo invito alla preghiera.
Un’esortazione che segue quella della solennità mariana di venerdì 15 quando Leone XIV aveva voluto «affidare all’intercessione della Vergine Maria, assunta in cielo» la medesima intenzione. «Nel proclamare il dogma dell’Assunzione, mentre ancora era bruciante la tragica esperienza della seconda guerra mondiale» il Pontefice ha ricordato Pio XII che scriveva: «Vi è da sperare che tutti coloro che mediteranno i gloriosi esempi di Maria abbiano a persuadersi sempre meglio del valore della vita umana», auspicando che mai più si facesse «scempio di vite umane, suscitando guerre». Anche all’arrivo nella cittadina laziale, la sera di mercoledì 13, rispondendo alle domande di alcuni cronisti Leone XIV aveva auspicato un cessate il fuoco e un accordo di pace per l’Ucraina, e per Gaza una risoluzione della crisi umanitaria e della fame e la liberazione degli ostaggi israeliani.