Simul currebant - Nel mondo dello sport
A tu per tu con Kelly Doualla

A 15 anni la scuola
prima dei Mondiali

 A 15 anni la scuola  QUO-188
18 agosto 2025

di Giampaolo Mattei

Tra il 13 e il 21 settembre — sulla pista olimpica di Tokyo — ai Campionati mondiali di atletica leggera non ci sarà Kelly Ann Maevane Doualla Edimo. A 15 anni la priorità va alla scuola — è al terzo anno di liceo scientifico — e a una crescita sportiva e umana equilibrata.

La scelta è stata di Kelly. Con l’allenatore Walter Monti e la famiglia — i genitori sono camerunensi — a concordare che «non c’è fretta» per l’esordio nei «100 metri delle grandi» per la ragazza di Sant’Angelo Lodigiano (è nata a Pavia il 20 novembre 2009) divenuta nel 2025 una star della velocità a suon di record strabilianti e di medaglie d’oro internazionali.

Nella prima gara con la nazionale italiana — dopo raffiche di primati europei sui 60 metri indoor (7”19) — vince i 100 metri, il 21 luglio a Skopje, al Festival olimpico della gioventù europea, con il tempo di 11”21. Migliore prestazione under 18 in Europa. Ma Kelly di anni ne ha 15 ed è già la terza italiana più veloce di sempre sulla distanza “regina”, alle spalle di Zaynab Dosso e Manuela Levorato. A Skopje vince l’oro anche nella staffetta (con un altro primato europeo).

Ad agosto ecco altri 2 ori ai Campionati europei under 20 di Tampere. Sempre confrontandosi con atlete più grandi — e tra i 15 e i 18 anni l’età conta — vince i 100 metri (11”22) e la staffetta 4x100.

Parlantina sciolta, Kelly risponde in un baleno quando le chiedi quale sia stata, fino a ora, la soddisfazione più grande: «Battere i maschi sui 100 metri!». E giù con le risate tra la sorpresa di chi si aspettava riferimenti a record, ori e popolarità.

Nonostante i successi Kelly è, anzitutto, una ragazza di 15 anni che si diverte a fare sport. Merito dell’allenatore e della famiglia: non la spingono a bruciare le tappe rispettandone la crescita integrale. Ma soprattutto merito di Kelly. A Skopje e a Tampere ha esultato più per la vittoria in staffetta che per l’oro individuale: «C’è l’emozione per le prove dei cambi del testimone, per gli incoraggiamenti reciproci, per il sentirsi parte di una squadra in uno sport individuale come i 100 metri, per salire sul podio cantando a squarciagola l’inno italiano!». Con le compagne di squadra c’è amicizia, complicità senza gelosie.

Ecco, è proprio da questa esperienza felice di atletica che Kelly non si è voluta staccare «troppo presto» per volare ai Mondiali di Tokyo. Scelta consapevole prima ancora che prudente. E poi, fanno presente gli esperti, il suo vero obiettivo saranno le Olimpiadi a Los Angeles nel 2028 (avrà appena 18 anni) ma soprattutto — ventiduenne — a Brisbane nel 2032. Con Mondiali ed Europei come tappe più che intermedie.

Il suo segreto? La semplicità della vita di famiglia. Mamma Hortense e papà Roudolph sono arrivati in Italia nel 1999 dal Cameroun. Lavorano come assistenti socio-sanitari in una casa di cura («siamo vicini a persone fragili, è un mestiere importante» dicono). Ha un fratello più grande, Franck. In parrocchia a Sant’Angelo Lodigiano la ricordano al grest. Tempo libero zero. Ogni giorno percorre 80 chilometri per andare ad allenarsi a San Donato Milanese (è tesserata con il Cus Pro Patria Milano e forse farà anche salto in lungo). La accompagna il padre.

Kelly sarà pure una star, ma ha 15 anni. E infatti dorme circondata da pelouche e festeggia le vittorie con hamburger e patatine. Ma gli insulti razzisti «perché sono nera» non la sfiorano già più.