
12 agosto 2025
Quando nella sua casa americana nel Maine, Petite Plaisance, portava a termine uno dei suoi capolavori, Memorie di Adriano (1951), Marguerite Yourcenar immaginava una Tellus stabilita, un mondo pacificato. L’autrice aveva conosciuto da ragazza gli obici della Prima guerra mondiale e, trentenne, all’inizio della Seconda, era emigrata negli Stati Uniti. Di lì aveva vissuto il trauma della perdita, fisica o ideale, di molti amici europei. Nel giugno 1940, aveva pianto alla notizia della caduta di Parigi sotto il giogo nazista. Nel 1948, riemerso da un baule un abbozzo dimenticato del romanzo sull’imperatore Adriano, si era rimessa all’opera, entrando nello spirito di quel vecchio sovrano che ricordava la vita, anche le guerre, ma soprattutto aveva desiderato, nella visione di Yourcenar, un impero stabile, a costo di rinunciare ...
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