Incontro interreligioso promosso dall’episcopato italiano

Parole di speranza per l’umanità

 Parole di speranza per l’umanità   QUO-178
02 agosto 2025

«Parole di speranza per l’umanità» è stato il tema del momento interreligioso di spiritualità svoltosi nel pomeriggio di ieri, 1 agosto, a Roma, nell’ambito del Giubileo delle nuove generazioni.

Promosso dal Tavolo nazionale interreligioso dei giovani costituito presso la Conferenza episcopale italiana (Cei), vi hanno partecipato numerose realtà: Unione buddhista italiana, Giovani musulmani d’Italia, Unione induista italiana, Amicizia ebraico-cristiana, Unione giovani ebrei italiani (Ugei), Bahà’i (religione monoteistica di origine iranian), Agesci, Fuci, Acli, Comunione e liberazione e l’Istituto Soka Gakkai, di ispirazione buddista.

Insieme a don Riccardo Pincerato, responsabile del Servizio nazionale per la pastorale giovanile della Cei, e don Giuliano Savina, direttore dell’Ufficio nazionale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso, ad accogliere i partecipanti c’era anche l’arcivescovo Giuseppe Baturi, segretario generale dell’episcopato italiano. «Il sentimento religioso — ha detto il presule sardo — chiede a tutti di rispettare la dignità dell’uomo e di deporre le armi, quelle che abbiamo tra le mani, quelle del cuore, quelle che talvolta veicoliamo con le nostre parole».

La preghiera, ha concluso monsignor Baturi, «è l’atteggiamento più sincero della speranza, perché chi spera chiede, e chiede a Colui che per amore tutto può concedere».

«In questo tempo di crisi globali, conflitti e profonde trasformazioni — ha osservato un rappresentante della Soka Gakkai —, crediamo che il dialogo interreligioso tra giovani sia essenziale per costruire insieme un futuro di pace, dignità e speranza». «Oggi più che mai — ha aggiunto un portavoce dell’Islam in Italia — abbiamo il dovere di promuovere i valori universali di pace e fratellanza con i quali la grande famiglia umana ha bisogno di essere dissetata». Gli ha fatto eco un ebreo dell’Ugei: «La speranza è immersione fiduciosa nel processo della vita, perché c’è sempre la possibilità di rinnovarsi, di ricominciare».

I giovani si sono divisi per un momento di preghiera secondo la propria tradizione. L’incontro si è poi concluso con un momento di convivialità.