L’intenzione di preghiera del Papa per il mese di agosto

Per non cedere
alla tentazione dello scontro

 Per non cedere  alla tentazione dello scontro  QUO-175
30 luglio 2025

di Salvatore Cernuzio

In un mondo dilaniato da inimicizia e guerre, in tempi di paura e di divisione, mentre si costruiscono muri di separazione piuttosto che ponti, Leone XIV lancia una supplica universale: non cedere alla «tentazione dello scontro». E, soprattutto in quelle società in cui «la convivenza sembra più difficile», evitare conflitti «su basi etniche, politiche, religiose o ideologiche».

Una sfida per l’umanità e una missione per la Chiesa quelle al centro nel nuovo video diffuso ieri, 29 luglio, dalla Rete mondiale di preghiera del Papa, con l’intenzione per il mese di agosto. «Per la convivenza comune» è il titolo del filmato, realizzato questo mese in collaborazione con Jesuit Communications Foundation (JesCom).

Leone XIV vi parla in inglese. E le sue parole e il suo volto si alternano a una serie di immagini di forte impatto: palazzi sventrati, case colpite dal fuoco delle bombe, macerie, famiglie in fuga lungo i confini, forze dell’ordine tra proteste e fumogeni. Fotogrammi di scontri, violenze, distruzioni, di solitudini esistenziali, come quelle che si vivono quotidianamente a Gaza e in Ucraina o in tanti luoghi di Africa e Sud-est asiatico.

«Viviamo in tempi di paura e di divisione. A volte ci comportiamo come se fossimo soli, costruendo muri che ci separano gli uni dagli altri», scandisce il Pontefice. Invita allora ad avere il coraggio di «cercare vie di dialogo e di rispondere ai conflitti con gesti di fraternità». Per superare differenze e ideologie, è necessario guardare agli altri «con gli occhi del cuore», afferma. È così che è possibile riconoscere la dignità inviolabile di tutte le persone; è così, aprendosi all’altro, senza paura, che è possibile scoprire che le differenze non costituiscono una minaccia bensì «una ricchezza che ci rende più umani».

Leone XIV recita poi una preghiera creata appositamente dalla sua Rete Mondiale di Preghiera. Anche questo momento viene scandito da immagini: candele, mani intrecciate in preghiera, rosari, bambini che si ritrovano in un rifugio pieno di giocattoli, di piante, di luce. Scene, queste, di fraternità; quella che Papa Prevost affida come mandato ai giovani che, nello stesso giorno di pubblicazione del videomessaggio, sono giunti a Roma da ogni parte del mondo per l’inizio del Giubileo loro dedicato.

«Manda il tuo Spirito, Signore, per riaccendere in noi il desiderio di comprenderci l’un l’altro, di ascoltarci, di vivere insieme con rispetto e compassione», è la preghiera del Pontefice. «Dacci il coraggio di cercare vie di dialogo, di rispondere ai conflitti con gesti di fraternità, di aprire i nostri cuori agli altri senza paura delle differenze», aggiunge. «Rendici costruttori di ponti, capaci di superare confini e ideologie, capaci di vedere gli altri con gli occhi del cuore, riconoscendo in ogni persona una dignità inviolabile».

«Aiutaci — è ancora l’invocazione del Papa — a creare spazi dove la speranza possa fiorire, dove la diversità non sia una minaccia ma una ricchezza che ci rende più umani». «Tutti possiamo promuovere la convivenza pacifica», spiega il direttore internazionale della Rete Mondiale di Preghiera del Papa, il gesuita Cristóbal Fones. Per realizzare ciò, aggiunge, «in primo luogo è necessario lavorare su sé stessi per estirpare dal cuore l'orgoglio, le pretese, le parole offensive che feriscono e uccidono. Come insegna Leone XIV, la pace si costruisce a partire dal cuore».

In secondo luogo, è necessario mettere da parte i pregiudizi e affrontare la paura di chi è “diverso”: «Bisogna avvicinarsi con rispetto per ascoltare l’altro, che ha sempre qualcosa di unico da offrire», continua padre Fones. «Attraverso il dialogo, è possibile cercare ciò che ci unisce e aprire vie di collaborazione per il bene comune». Per concludere, il gesuita ricorda come Leone XIV sottolinei «anche che i governanti devono lavorare per costruire società civili armoniose e pacifiche. Questo può avvenire investendo nella famiglia; tutelando la dignità di tutte le persone, specialmente delle più fragili e indifese; praticando la giustizia; cercando di rimediare alle disuguaglianze; e difendendo la verità, che è la base che permette di costruire relazioni autentiche».