Nutrire di speranza

«Rinnovare l’impegno a nutrire di speranza cristiana le reti sociali e gli ambienti digitali», perché «la pace ha bisogno di essere cercata, annunciata... sia nei drammatici luoghi di guerra, sia nei cuori svuotati di chi ha perso il senso dell’esistenza». È questa la consegna affidata da Leone XIV ai partecipanti al Giubileo dei missionari digitali e degli influencer cattolici, incontrati stamane nella basilica di San Pietro. Sono 1.400 quelli arrivati da tutto il mondo, che dopo la giornata inaugurale di ieri, concludono stasera a Roma gli appuntamenti per l’Anno Santo.
Nel saluto rivolto loro in italiano, inglese e spagnolo, il Papa individua anche altre due sfide: la prima è quella di cercare sempre anche negli spazi digitali «la “carne sofferente di Cristo” in ogni fratello e sorella. Oggi ci troviamo in una cultura nuova, profondamente segnata e costruita con e dalla tecnologia. Sta a noi — sta a voi — far sì che questa cultura rimanga umana», dice.
La seconda è quella di «costruire reti di relazioni, d’amore, di condivisione; dove si possa ricucire ciò che si è spezzato» e «guarire dalla solitudine, non contando il numero dei follower», ma dando «spazio all’altro», senza che «nessuna “bolla” possa coprire le voci dei più deboli». Da qui l’esortazione conclusiva ai presenti a lasciar cadere le maschere e a essere «agenti di comunione, per vincere le logiche delle fake news, della frivolezza, con la bellezza e la luce della Verità».
Messa celebrata dal cardinale Tagle prima dell’arrivo del Pontefice
di Lorena Leonardi
La veglia di preghiera presieduta dal cardinale Cobo Cano
di Antonella Palermo