«Il nostro treno è in fiamme

16 luglio 2025
di Mario Mauro*
«Il nostro treno è in fiamme e non ci sono pulsanti da premere». Con queste rime, scritte nel 1988 ma ancora taglienti e dolorosamente attuali, gli Akvarium — una delle band dissidenti più famose della Russia sovietica, oggi purtroppo costretta al silenzio — descrivevano il senso di disperazione di una generazione che vedeva nel collasso dell’Impero sovietico la fine di un mondo a loro familiare, di cui oggi, tolto il sedicente velo ideologico comunista, non rimane altro se non una fredda autocrazia, che non esclude l’uso della forza come strumento di politica estera ed interna. Non è certamente più un mistero il fatto che Putin si garantisca ogni giorno la sua sopravvivenza dimostrando ai suoi oligarchi di essere lui l’unico a poter dare le carte.
Oggi, il quadro geopolitico ...
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