Poveri che aiutano

Berta non sempre ha da mangiare sul tavolo, ma se ce l’ha lo cucina per chi è nel bisogno. «Brava», si direbbe, ma sarebbe riduttivo, considerando che in uno dei pueblo nuevo di Trujillo, periferia che più periferia non si può, è questo genere di azioni a mandare avanti la società.
Berta Ramos Miñano ha trasformato la sua casa in un comedor popular, una mensa per sfamare i poveri del Barrio nuevo di Nuestra Señora de Salud. Lei ha messo a disposizione la sua generosità, le capacità culinarie e il cortile ricolmo di legna, paglia, bidoni, panni stesi. «El padre Roberto», l’allora parroco Prevost, ci ha aggiunto l’impegno, i contatti e i fondi per costruire un forno artigianale.
È nascosto in un angolo e interamente realizzato con l’adobe, materiale simile al tufo col quale i peruviani costruiscono pure le case. Mentre parla, Berta cuoce un pollo. Lo darà alla prima donna che bussa alla porta. È così da anni, da quando, appunto, il missionario di Chicago diede impulso a quest’opera sociale per contrastare la fame. «Erano gli anni Novanta. Padre Roberto veniva a trovarci in ogni zona. È stato così buono con noi», racconta Berta. «Quando qualcuno era malato, veniva a Barrio nuevo. Gli dicevo: “La signora sta male”. E lui chiamava i fratelli e la mandava a prendere per portarla dai dottori».
«Ci ha aiutato molto. Cosa posso dire di più?» esclama la donna, poggiando una mano annerita dai lavori domestici sul volto paffuto. Un po’ si vergogna, un po’ taglia corto perché ha da fare. La fila è lunga ogni giorno: malati, indigenti, madri con figli piccoli. Prima che si costruisse il forno, faceva il pane per tutta questa gente. E con Prevost lo distribuiva: «Gratis, certo». «El padre veniva a piedi da me, cercava di aiutarci anche a saldare i debiti». E mangiava anche qui? «Sì, ogni tanto», risponde Berta, indicando la sala da pranzo.
«Quando lo invitavamo, non lo facevamo cucinare. Si riunivano tutte le donne e celebravamo, ad esempio, la Festa della Mamma. Lui era un padre che condivideva con noi. Il “nostro” padre». Ora è padre di tutti: «Oh! Quando ho visto che è stato eletto Papa non sapevo come gridare, non sapevo cosa fare. Ero sola, ho iniziato a chiamare i vicini e solo la signorina Alicia mi ha risposto: “Venga qui, festeggiamo insieme”».
Berta è «felice», per il Papa e per la sua vita: «Molto felice». Prima di alzarsi dal panchetto accanto al forno, chiede di mandare un messaggio a Leone XIV: «Non dimentichi il nostro quartiere. La ricordiamo con affetto». (salvatore cernuzio)