La fraternità

di Isabella Piro
«Per andare a Pueblo Nuevo bisogna essere disposti a dare la vita»: diceva così Lycarion May (al secolo François Benjamin), fratello marista che domani, sabato 12 luglio, sarà beatificato a Barcellona, in Spagna. La celebrazione avrà luogo a mezzogiorno nella chiesa di San Francesco di Sales e sarà presieduta in rappresentanza del Papa dal cardinale Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero delle Cause dei santi.
Il «Pueblo Nuevo» di cui parlava Lycarion era il quartiere difficile della città catalana, abitato da famiglie povere e svantaggiate, in cui egli operò come educatore. Nato il 21 luglio 1870 a Bagnes, in Svizzera, a 18 anni fu accolto nell’Istituto dei Fratelli Maristi. Dopo la vestizione (15 agosto 1888) in cui assunse il nome di Lycarion, venne inviato a Mataró, in Catalogna e, dopo aver emesso la professione perpetua, il 15 agosto 1893 fu trasferito nella comunità di Girona, nella prima scuola diretta dai Fratelli Maristi in Spagna.
In seguito a un’esperienza compiuta nei Paesi Baschi come direttore di un asilo nido, venne richiamato a Barcellona per fondare e dirigere una scuola chiamata Patronato Obrero de San José, sorta a Pueblo Nuevo. Lo scoppio di una rivolta popolare diede origine alla cosiddetta la “Settimana tragica” di Barcellona, quando la popolazione insorse contro l’arruolamento obbligatorio decretato dal governo spagnolo. Ne derivarono saccheggi e incendi anche di chiese, conventi e istituzioni didattiche cattoliche. Nella notte tra il 26 e il 27 luglio 1909 l’edificio scolastico dei padri maristi fu dato alle fiamme. Il mattino del 27 si aprì il fuoco contro i religiosi. Fratel Lycarion fu colpito a morte e il corpo venne martoriato con colpi di pietre e di machete.
«Fu martirizzato in un mondo conflittuale — spiega ai media vaticani il postulatore, fra Guillermo José Villarreal Cavazos —, un mondo simile al nostro, tra conflitti e guerre». L’eredità spirituale di Lycarion, prosegue, si può riassumere in tre punti: «Ha vissuto la sua vocazione sottolineando la fraternità come una chiamata universale, riconoscendosi fratello di tutti. Inoltre, è stato un educatore molto presente per i suoi allievi, dimostrando che il Vangelo non si trasmette principalmente con la predicazione o con lezioni magistrali, ma con la vicinanza, il dialogo e il rispetto. Infine, l’interculturalità: Lycarion era uno svizzero che ha speso la sua esistenza in Spagna. La sua vita ci sfida a vivere in ambienti interculturali, promuovendo la comprensione, la riconciliazione e la pace».